Gli Eremiti Camaldolesi Coronesi che abitano il Sacro Eremo sul monte Tuscolo a Monte Porzio Catone non hanno minimamente idea di quanto abbia influito, per il raggiungimento di questo risultato esaltante, il lavoro dei campi che in passato hanno dedicato alla custodia dei terreni agricoli circostanti la loro “casa”.
Mario Masini, una ventina di anni fa, si impegnò nei loro confronti per la salvaguardia di quell’angolo di paradiso agricolo, tenendo fede -è proprio il caso di dirlo- alla parola data.
Da quei terreni sono arrivate le uve per il Frascati Superiore Docg Eremo Tuscolano 2015 di Valle Vermiglia, vino che è stato premiato da una delle più autorevoli guide nazionali ai vini d’Italia.
Il Frascati Superiore Docg Eremo Tuscolano 2015 di Valle Vermiglia si aggiudica, infatti, il massimo riconoscimento assegnato dai degustatori dell’Associazione Italiana Sommelier, le Quattro Viti della Guida Vitae 2018.
Un traguardo che pesa tantissimo, in termini positivi, nell’affermazione (e riaffermazione) della dignità dei vini che provengono dai comuni di produzione del Frascati e che dà ragione al progetto qualitativo avviato da Mario Masini: tale progetto, sviluppato in collaborazione con l’enologo Franco Bernabei, ha previsto l’impianto dei vitigni autoctoni della denominazione realizzato dal 2000 per la produzione di un vino elegante e lontano da forzature aromatiche, con l’obiettivo di riportare in luce le caratteristiche doti di freschezza e bevibilità dei tradizionali vini locali. Ne è venuto fuori un vino fortemente territoriale, che è stato imbottigliato per la prima volta con il frutto proveniente dalla vendemmia 2012.
Nell’Eremo Tuscolano, anno dopo anno, si lavora per esaltare le qualità dei vitigni impiegati, dovute anche al terreno vulcanico che caratterizza questi luoghi e alla particolare esposizione che consente al vigneto di essere costantemente ventilato, circostanza climatica che lo protegge in modo naturale da parassiti e muffe.
Ogni varietà tradizionale utilizzata nel blend svolge un ruolo ben preciso in base alle sue caratteristiche: la malvasia del Lazio (detta anche malvasia puntinata), dallo splendido colore cera trasparente e dal sapore intenso e fresco; la malvasia di Candia, rustica e corposa, dal colore giallo dorato e dal sapore profumato e leggermente amarognolo; il trebbiano toscano, dal colore giallo paglierino dai riflessi verdognoli, che conferisce al vino freschezza e acidità; il trebbiano giallo, dal lieve profumo di mandorla tostata; il bombino bianco, che trasmette al vino corpo, armoniosità, spessore e persistenza.
L’appuntamento per scoprire che quanto detto è vero è sabato 21 ottobre 2017 a Milano, dalle 14 alle 19, durante la degustazione, aperta al pubblico, di tutti i vini premiati dalla Guida dell’AIS che si svolgerà presso lo spazio The Mall del grattacielo Diamond Tower (Piazza Lina Bo Bardi, 1).
Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.