Il sangiovese in Chianti Classico

Sangiovese

Ci sono ancora molte cose da sapere sul sangiovese, e anche per quello del Chianti Classico! Forse troppo!

C’è chi ancora ne studia attitudini e origini, ne differenzia i cloni, ne “scansiona” il dna. Esiste molta documentazione a riguardo per chi volesse saperne di più.

Per una risposta breve e non troppo generica basta incamerare poche nozioni.

Il sangiovese, vitigno molto diffuso nel centro Italia, ha dato filo da torcere a parecchi studiosi che hanno provato ad individuarne le origini: addirittura fino a poco dopo la seconda guerra mondiale era ancora confuso con il ciliegiolo, altro vitigno presente  in Toscana ma in minor misura.

Se ne contendono le origini e le sorti soprattutto i viticoltori toscani e i viticoltori romagnoli, ma anche gli umbri e i marchigiani.

Il sangiovese è di gran lunga il vitigno più diffuso in Toscana e proprio rimanendo in questa regione si ha un bel da fare nel differenziare le zone di elezione: Chianti Classico, Chianti, Carmignano, Montalcino, Montepulciano e Maremma.

Numerosi gli studi sui cloni di questo vitigno per selezionare quei biotipi che garantiscano costanza qualitativa, ridotta vigoria, maggior resistenza alle malattie ed un approccio sensoriale più nitido. In generale attualmente la tendenza è quella di scegliere quello tra i cloni di sangiovese che più si adatta alle condizioni pedoclimatiche del proprio territorio, a dispetto delle tendenze puramente quantitative di un tempo.

Così in Chianti Classico non sarà difficile imbattersi nel biotipo toscano o nel biotipo Chianti e anche nel biotipo romagnolo: l’importante è la qualità che si riesce ad ottenere facendo entrare in simbiosi il particolare clone con lo specifico territorio nel quale viene allevato.

In generale l’epoca di germogliamento delle viti cade tra la prima e la seconda decade di aprile, l’epoca di fioritura nella terza decade di maggio, quella per l’invaiatura nella terza decade di agosto, per arrivare a maturazione, e quindi in epoca vendemmiale, in un periodo variabile tra la terza decade di settembre e la seconda metà di ottobre.

A Rocca delle Macìe si ha la fortuna di avere a che fare con diverse varietà di cloni di sangiovese, selezionate negli anni nelle differenti tenute in Toscana, tra Chianti Classico e Maremma Toscana: un grandissimo patrimonio ampelografico, oggetto continuo di studio e ricerca.

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Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.

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