Da culturamente.it, 13 settembre 2017, “Frascati Doc una realtà work in progress”, a firma Bruno Fulco.
Un territorio straordinario finora mai sfruttato a pieno.
Tornando al Frascati, le grandi potenzialità non ancora sfruttate pienamente sono da rintracciarsi senza dubbio nel territorio. L’intera area dei Castelli Romani è una delle zone vulcaniche più importanti d’Europa. Le peculiarità di un suolo del genere sono certamente una caratteristica di ricchezza, fondamentali per le sfumature gusto olfattive dei vini Frascati Doc e Docg. Al netto delle sterili e forse inutili polemiche sulla mineralità, che lasciano il tempo che trovano.
La collocazione geografica dell’area, situata tra i 70 e i 500 metri s.l.m. e la ridotta distanza dal mare, permettono ai regimi di brezza marina di apportare il loro influsso positivo, specialmente per quanto riguarda i periodi più caldi. Sommando gli elementi si profila l’identikit di un territorio straordinariamente vocato per i vini bianchi. Un ambiente mai sfruttato a fondo per diversi motivi, principalmente da rintracciarsi nell’interpretazione delle logiche commerciali.
Roma può essere croce o delizia si sa, è in questo caso sul Frascati ha esercitato il ruolo tentatore del facile guadagno. Grandi volumi garantiti dalla richiesta turistica, però andati inesorabilmente a scapito della qualità. Fortunatamente già da qualche anno i produttori di Frascati hanno invertito la tendenza.
Nell’ambito delle Malvasia uva principale secondo il disciplinare, sono sempre di più quelli che regalano spazi alla tipologia “puntinata” riducendo quella di Candia. La prima, autoctona, è meno produttiva ma dai profumi fruttati più freschi ed intensi. La seconda più produttiva e di più facile gestione in vigna.
Decisive le scelte intraprese dai produttori negli ultimi anni.
Decisioni inequivocabili, che indicano da parte dei produttori del Consorzio Tutela Denominazione Vini Frascati, l’intenzione netta di intraprendere il sentiero della qualità. Unica via per riportare Doc e Docg all’attenzione del grande pubblico. Vini come “Primo”, Frascati Superiore Docg di Cantina Merumalia o il “Luna Mater” Docg Riserva della Cantina Fontana Candida, già oggi meritano un apprezzamento senza remore.
Oltra a questi, l’incontro con i degustatori Onav nella sede del Consorzio è stata l’occasione per rivelare altre sorprese. Durante l’ampia batteria di assaggi annata 2016, sono diversi i vini che si sono messi in mostra. Cantina Castel Dé Paolis con il Frascati Superiore Docg e con il Doc “Campovecchio”, Cantina Fontana Candida con Frascati Superiore Docg “Vigneto Santa Teresa”, Cantina Villa Simone con “Vigneto Filonardi” stessa tipologia dei precedenti.
Ma anche i vini di Conte Zandotti ed Eremo Tuscolano di Valle Vermiglia, giusto per fare qualche nome. Vini di buona intensità olfattiva, sui toni dei fiori bianchi e fruttati di mela, agrumi e frutta matura. Di buona persistenza e dal tipico finale gradevolmente ammandorlato. Ma nel percorso di promozione del Frascati Doc oltre alla necessaria qualità dei vini, il Consorzio guidato dal Presidente Paolo Stramacci metterà presto in campo altre iniziative.
Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.