Presentata a Roma l’edizione 2023 dell’Annual Report di Valoritalia che analizza i dati raccolti dai processi di certificazione di 218 Denominazioni di Origine italiana trasformati in cifre, analisi e riflessioni.
Le certificazioni delle Denominazioni italiane realizzate da Valoritalia restituiscono un’immagine che fa da specchio all’attuale situazione socioeconomica non solo italiana: tenendo fermo il dato che il 2022 è stato un anno al centro di cinque anni veramente particolari, si parte dall’analisi che l’anno 2019 ha registrato un risultato estremamente positivo con più del 20% di vino imbottigliato; il 2020, anno in cui scoppia la pandemia, e se ne scriverà nella storia, si chiude alla pari; nel 2021 si assiste ad un rilancio con una crescita che non si vedeva da decenni, con un incremento del più 10% di imbottigliato, nonostante i problemi causati dalla scarsità di materie prime come vetro e cartone. “I mercati fanno scorta di prodotto, tutto fa pensare ad un magico momento per il vino italiano -afferma Francesco Liantonio, presidente di Valoritalia-, ma il 24 febbraio del 2022 scoppia una guerra in Europa che stravolge l’economia mondiale. Entriamo in una economia di guerra, e in un atteggiamento speculativo da parte di molti fornitori del comparto vitivinicolo: non si trova il vetro per le bottiglie, i prezzi di materie prime vanno alle stelle, l’inflazione sale, tutto fa pensare ad una situazione al ribasso, eppure il settore del registra una flessione molto contenuta, e il 2022 chiude in maniera inaspettata con un valore a ribasso di meno del 3,8%”.
I primi mesi del 2023 inducono a un cauto ottimismo, anche se ancora legati alle difficoltà del periodo precedente. “Si spera che il 2024 possa essere l’anno del rilancio reale -continua Liantonio-, siamo al centro di un sistema produttivo solido, dinamico, che presenta qualche debolezza che sembra poter ammortizzare anche le situazioni più estreme”.
La ricerca evidenzia infatti un dato fondamentale: nonostante le difficoltà sopra descritte, circa un terzo delle denominazioni tra quelle certificate da Valoritalia, ha registrato una significativa crescita dei volumi. In particolare, il ”Sistema Prosecco” formato dalle D.O.P. Prosecco, Asolo Prosecco e Conegliano Valdobbiadene è trainante, ma ottimi sono anche i comportamenti del Franciacorta, dell’Asti e Moscato D’Asti, dell’Alta Langa, del Collio, del Lugana, dell’Oltrepò Pavese, del Vino Nobile di Montepulciano, del Frascati e del Castel del Monte. Un’altra trentina di Denominazioni ha registrato cali contenuti entro la soglia del 5%, alcune delle quali di natura fisiologica. Il fattore distintivo è relativo all’ampiezza quantitativa della Denominazione di Origine: più è grande e migliori sono le performance, mentre il limite è dato dal sistema di significativa parcellizzazione. Sulle 218 Denominazioni certificate da Valoritalia, le prime 20 coprono l’84% dell’imbottigliato, e le prime 40 coprono il 93%, mentre le ultime 118 si devono si attestano sul 16%. Solo 27 Denominazioni sulle 218 commercializzano volumi annui superiori ai 10 milioni di bottiglie, mentre 138 sono sotto al milione, e 67 meno di 100mila bottiglie.
“Questi numeri evidenziano che una tale frammentazione alimenta la dispersione di risorse. Una realtà, quella italiana, con cui bisogna fare i conti e che dovrebbe suggerire risposte strutturali”.
di Rosanna Ferraro
Valoritalia
Valoritalia è la società autorizzata dal MiPAAF per il controllo e la certificazione dei vini a Denominazione d’Origine, Indicazione Geografica e dei vini con indicazioni del vitigno e/o dell’annata, per adeguarsi al sistema dei controlli disposto con la nuova OCM Vino, grazie alla collaborazione di due realtà a livello internazionale: Federdoc e CSQA Certificazioni. Le certificazioni riguardano circa la metà della produzione italiana, prendono in considerazione il rispetto dei disciplinari, la sostenibilità ambientale e sociale, e la situazione produttiva del vino italiano.
Valoritalia si pone l’obiettivo di costruire una filiera consapevole, affinché le aziende, le istituzioni e i consumatori giungano a collaborare e i territori di produzione riescano ad affermare la propria identità.
Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.