Rinaldo all’Acquedotto e la cucina di mare

cucina di mare

Durante i week end estivi nelle grandi aree metropolitane di tutta la Penisola il traffico si ramifica lungo le vie del mare. Tutti un po’ masochisti nel reiterare l’abitudine feriale di mettersi in coda per andare al lavoro ma con almeno la soddisfazione di arrivare in un luogo che assicura relax e svago.

Se vivete a Roma e siete della categoria “ma che sèmo matti? in coda pure oggi non ci penso proprio” ci sono comunque svariate alternative per trovare un posto dove passare comunque una bella serata senza arrivare per forza sulla costa laziale.

Se il desiderio era quello di assaporare in pace e tranquillià una buona cucina di mare, che non sconfini nella nouvelle cousine ma che resti nell’ambito della proposta dei piatti a base di pesce più consueti, potreste puntare verso l’Ippodromo delle Capannelle, sull’Appia Nuova.

Proprio nei pressi dell’Ippodromo potreste scegliere di prenotare un tavolo nella pace del ristorante di Villa Rinaldo all’Acquedotto. Superato l’arco d’ingresso tutto il resto resta fuori e ci si può affidare alla cucina a base di prodotti del mercato proposta in semplicità.

Insalata di mare, spaghetti alle vongole, crudi e aragosta alla catalana sono i piatti da scegliere se nella carta dei vini punterete il dito, tra gli altri bianchi, sul Frascati Superiore Docg Eremo Tuscolano di Valle Vermiglia.

 

Ristorante Rinaldo all’Acquedotto – Via Appia Nuova 1267, Roma – 06 7183910

+ posts

Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.

Previous articleSfida ai posizionamenti sempre più alti
Next articleIl Principe Alessandrojacopo e le nuove annate dei vini della Tenuta di Fiorano