In attesa di verificare il riscontro del pubblico dopo la recente uscita in commercio dei Brunello di Montalcino dell’annata 2015, all’indomani di Benvenuto Brunello, è interessante fare una riflessione riguardo l’importante differenza che la maggior parte della critica di settore ha riscontrato rispetto agli assaggi dell’annata 2014.
L’annata 2015 è stata da molti segnalata come una annata da ricordare: cinque stelle assegnate, all’indomani della vendemmia, dal consorzio e report di assaggi conditi da parole di entusiasmo da parte della critica mondiale.
L’annata 2014 invece, segnata da condizioni climatiche difficili, soprattutto a causa di una estate fredda e piovosa, e da una vendemmia complicata per via dello stato sanitario delle uve, fu congedata dal Consorzio di Tutela del Brunello di Montalcino con l’assegnazione di tre stelle e accolta abbastanza tiepidamente dalla critica di settore.
Indubbiamente due percezioni fortemente diverse, sia se si guardano i dati oggettivi relativi agli andamenti stagionali sia se si esaminano i giudizi di appassionati, giornalisti e operatori del settore.
Il valore su cui in molti si sono trovati d’accordo resta quello della longevità del vino e, di contro, della prontezza di beva: in linea di massima la quasi totalità dei 2015 sono in gran forma già oggi e destinati ad un lungo invecchiamento mentre molti 2014, forse, non godranno della stessa gittata in bottiglia ma di questi oggi si può godere ampiamente per i caratteri connaturati all’annata di freschezza e ad una silhouette più leggiadra.
“Dell’annata 2014 non si sono spese troppe parole in quanto annata difficile dal punto di vista qualitativo e quantitativo e precursore di un’annata di grande boom mediatico come la 2015. Personalmente ho trovato molti prodotti di qualità superiore alle aspettative e alle parole spese da tempo e non credo si possa definire in alcun modo un’annata inferiore e di minor pregio”, a titolo di testimonianza per quanto sopra detto anche le parole di Raffaele Vecchione sul suo winescritic.com
Tra i Brunello di Montalcino 2014 che il critico ha segnalato con un ottimo punteggio anche quello prodotto da Arianna Fioravanti per la sua azienda Bellarina a Montalcino nelle vigne in proprietà in località Castelnuovo dell’Abate:
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Bellarina Brunello di Montalcino 2014. Fragola matura, mirtilli e lavanda in sottofondo emergono in prevalenza da questo giovane rosso, nel colore e nella struttura. Corpo medio, tannini leggermente verdi ed un finale brillante. Ben fatto. Bevi ora. 91
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Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.