Nobile è la terra / Per chi l’avesse perso

Nobile

Calore di casa. L’intimità di una tavola che riunisce le persone intorno ad un piatto caldo nelle sere d’inverno. Un piatto che sa di famiglia e di umanità semplice, ma consapevole di un nobile, antico rito che si rinnova ogni volta. Una ciotola di pozione magica che con i suoi vapori rende più fluida la fredda realtà del quotidiano e dilata lo spazio, portando in un altrove fatto di affetti e condivisione. Questa è la magia dei piatti antichi e la fuga da un presente che di rado si ferma ad ascoltare il rumore di un orto, il racconto di una fiaba, il richiamo di una luce verde e di una pianta che si allunga fino al cielo dove il bambino curioso scopre il castello del gigante, la gallina dalle uova d’oro e l’arpa magica che accompagna lo sfrigolio del guanciale nel tegame. L’oro dell’olio era per pochi, ma il profumo del grasso che si scioglieva rendeva la povertà anche più ricca. Il rosso vivace delle carote, il verde tranquillizzante del sedano, le cipolle accompagnate dalle lacrime che almeno per una volta non sono dolore, ma gocce di tempo che segnano un’attesa. E poi quei semi che non diventeranno mai una pianta magica, ma si sciolgono lentamente in un matrimonio di profumi che si sostengono uno con l’altro fino a diventare un solo profumo, una sola fusione calda, fatto di tante storie e di tanta umanità che riunisce tutti, ricchi, poveri, cuori solitari e feste rumorose, cowboy impolverati e fumetti in bianco e nero.

Quando un piatto così arriva in tavola e la fantasia ritorna, appagata, nel suo angolo segreto lasciando finalmente spazio alla realtà, solo un gesto consapevole può rimettere in ordine i sentimenti. Un calice di vino rosso può far sognare, ma stavolta sarà il mezzo per riportare equilibrio e concentrazione sul più umano dei nostri sensi e ci farà godere di un gusto antico e appagante.

Pasta e fagioli con un calice di Fioranello Rosso.

Il Fioranello Rosso della Tenuta di Fiorano del Principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi è un cabernet sauvignon in purezza, un vino di grande finezza che riesce ad offrire nitidezza di esecuzione aggiunta ad un temperamento vivace e disteso. Vivacità e distensione sono caratteri perfetti per un nobile piatto di pasta e fagioli con salsiccia.

La distensione del vino e il suo equilibrio, fruttato e glicerico, accompagneranno l’aromaticità speziata, olfattiva e gustativa della salsiccia e leniranno quella provocazione di peperoncino, se aggiunto al piatto.

Per il tipo di pasta da utilizzare vanno per la maggiore i tubetti, anche se c’è chi adora la “pasta mista” con i fagioli.

La preparazione più consueta, che prevede l’aggiunta di salsiccia, è molto semplice:
l’aglio deve appena brunire in un filo di olio extravergine di oliva, poi sarà la volta delle salsicce sbriciolate che si lasceranno rosolare, raggiunte poco dopo dai fagioli cotti per tempo e frullati in parte per dare cremosità; pomodoro a dar colore; da qui in poi si aggiunga la pasta.

Gesti lenti, profumi delicati e calore  ben accompagnati dalla finezza e dall’equilibrio del Fioranello Rosso.

Ingredienti per 4 persone:
250 g di fagioli borlotti (o i cannellini)
200 g di pasta corta (o tubetti o “pasta mista”)
un mestolo o due di passata di pomodoro
3 salsiccie
olio extravergine di oliva
uno spicchio di aglio
sale quanto basta

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Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.

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