Da vinodabere.it, 8 gennaio 2019, “Aziende emergenti in Langa – Il Barolo e gli altri vini della Cascina Amalia”, articolo a firma Maurizio Valeriani
Le Langhe rappresentano in qualche misura per l’appassionato, il degustatore, il giornalista di settore, il sommelier, uno dei regni mondiali del pianeta vino.
Risulta quindi sempre interessante incontrare persone che hanno deciso di investire in questi territori per cimentarsi con denominazioni come Barolo, Barbaresco, ma anche con quelle meno blasonate come Dolcetto d’Alba, Barbera d’Alba, Langhe Nebbiolo.
Ancora più bello è quando si ha la possibilità di avere a che fare con nomi meno noti, ma che ti mettono davanti a vini ugualmente emozionanti.
Questo è il caso della famiglia Boffa della Cascina Amalia a Monforte d’Alba.
Abbiamo avuto la possibilità di incontrare Paolo Boffa presso il Ristorante L’Arcangelo di Roma, e di degustare i suoi vini.
Ed allora senza esitare facciamo parlare i vini attraverso le nostre descrizioni:
Dolcetto d’Alba 2016: proveniente da viti su terreni calcareo argillosi e vinificato solo in acciaio. Succoso con tannino vibrante. Coniuga freschezza con lunghezza e bevibilità. Ottimo il finale speziato. 88/100. 13 euro a scaffale enoteca.
Barbera d’Alba 2016: vinificato solo in acciaio. Presenta un’acidità tagliente e dei ricordi di frutti rossi. Non ancora in equilibrio, ha bisogno di evoluzione. Da riassaggiare più in là. 12 euro a scaffale enoteca.
Barbera d’Alba Superiore 2016: affinato in barrique non nuove. Ematico e speziato, con sentori di frutti rossi e ciliegie. Leggermente alcolico nonostante freschezza e sapidità in evidenza. 87/100. 20 euro a scaffale enoteca.
Langhe Nebbiolo 2016: vinificato solo in acciaio con macerazione più breve del Barolo (6 giorni contro i 20 giorni del Barolo). Note speziate si uniscono a succosità e lunghezza. Bellissimo il finale sapido, iodato e floreale. Di grande eleganza. 93/100. 14 euro a scaffale enoteca.
Barolo 2014: in questa annata non viene realizzato nessun cru ma un assemblaggio tra Bussia e Le Coste di Monforte. Sentori di fiori e frutti rossi anticipano una piacevole sapidità ed un lungo finale minerale e iodato. 93/100. 30 euro a scaffale enoteca (grande rapporto qualità/prezzo).
Barolo Le Coste di Monforte 2011: un piccolo capolavoro con succosità, materia e sapidità in evidenza a sottolineare carattere e profondità di beva. Il lungo finale balsamico e su note speziate risulta di grande piacevolezza. 95/100. 37 euro a scaffale enoteca.
Barolo Bussia 2013: sapido, iodato con finale agrumato e speziato ma leggermente alcolico. La materia è imponente e la chiusura ha una tendenza leggeremente amara. 89/100. 37 euro a scaffale enoteca.
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Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.