Si avvicendano sui social consigli sul modo migliore per accostarsi al cibo e al vino nella quotidianità che ci costringe tutti a casa in questo periodo difficile. Tra questi ci sono anche quelli dello chef dei Castelli Romani Stefano Bartolucci che propone i piatti tipici del suo territorio chiamando in causa il giornalista Fabio Ciarla per il suggerimento del giusto abbinamento territoriale.
Tra i matrimoni d’amore consigliati c’è anche quello dell’Eremo Tuscolano, prodotto dall’azienda agricola Valle Vermiglia a Monte Porzio Catone, con un piatto di Pasta all’amatriciana.
Di seguito il contributo dello chef Stefano Bartolucci e quello del giornalista Fabio Ciarla.
Stefano Bartolucci (13 marzo 2020):
“Oggi mi trovo a scrivere con una responsabilità diversa, più conscia e motivata.
In questo momento particolare, dove tutti gli italiani sono coinvolti, parliamo di identità, tradizioni, territorio più che mai.
La nostra cultura enogastronomica si basa sulle innumerevoli biodiversità disponibili entro i nostri confini e su pietanze iconiche che hanno dato lustro alle nostre tavole.L’amatriciana è uno di questi piatti e la sua antenata è la Gricia.
Ci sono diverse scuole di pensiero sull’origine di questa piatto succulento.
La prima, proviene dai Grigioni, popolazione Svizzera che commerciava in salumi e pani nelle regioni tedesche e scendendo verso Roma, mentre vendevano i loro prodotti nelle botteghe dove dormivano e vivevano, crearono questo piatto con i prodotti a disposizione (guanciale, pecorino e pepe) realizzando la Gricia e con successiva aggiunta di pomodoro come parte acida, venne creata l’amatriciana nell’800.
La seconda, venne concepita a Grisciano, frazione del comune di Amatrice e successivamente un’altra icona gastronomica del Lazio.
Per onorare il territorio laziale, le nostre tradizioni e la nostra cultura enogastronomica non potevamo non menzionarla.
Gli ingredienti base sono pomodoro, guanciale e pecorino e a seguire con aggiunta e varianti di poche altri elementi.Fabio Ciarla mi ha segnalato Eremo Tuscolano di Valle Vermiglia, sarà lui a darci maggiori delucidazioni”.
Il commento di Fabio Ciarla:
“Caro Stefano, il Frascati Superiore Docg Eremo Tuscolano di Valle Vermiglia è adatto all’abbinamento con la tua Amatriciana per più motivi. Il primo è proprio quel concetto di solitudine, di protezione, di “custodia” [..]. Bene, riscopriamo in questi giorni il valore di un luogo simile, che molto semplicemente e per un tempo speriamo breve, ora è rappresentato dalle nostre case. Dobbiamo evitare di uscire ma questo non significa non dare spazio alle nostre passioni e, per quanto possibile, sostenere l’economia a noi vicina. Bene allora facciamola una Amatriciana e stappiamolo un ottimo Frascati, in questo caso l’Eremo Tuscolano rappresenta una delle poche scelte all’altezza. Il piatto è ricco e apparentemente sbilanciato su sapidità e acidità, c’è bisogno quindi di un grande bianco, strutturato e con un buon contenuto alcolico. Meglio ancora se non giovanissimo, perchè – lo ricordo a chi non lo sapesse – il Frascati quando è buono si può (a volte si dovrebbe) tenere per qualche anno. Il risultato sarà stupefacente… Buon abbinamento a tutti, ci rivedremo presto in giro ma intanto #iostappodacasa”
Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.