Felice a Testaccio – Milano festeggia i due anni di apertura in zona Colonne di San Lorenzo. Dal cuore di Testaccio, quartiere storico di Roma, la quarta generazione della famiglia Trivelloni del ristorante Felice a Testaccio dal 1936 ha ormai consolidato il suo carico di romanità esportata a Milano.
Una cucina “con i piedi per terra” ma consapevole della sua storia, che si mette in gioco ogni giorno strutturando i menu secondo una collaudata tradizione: gli gnocchi il giovedì, pesce e piatti di magro il venerdì, la trippa il sabato. Questa organizzazione del menu settimanale è tutta romana e nasce nel secondo dopoguerra quando per motivi religiosi, ma anche economici aggiungo io, il mangiare di magro di venerdì (niente carne, sostituita da ceci e baccalà) richiedeva un pasto più sostanzioso il giovedì. La consuetudine della trippa il sabato invece, deriva dal fatto che quella era la giornata in cui si macellavano gli animali e che le parti meno nobili, le interiora, venivano vendute a buon mercato al popolo o date come forma di pagamento ai lavoranti. Da qui la tradizione delle famiglie romane meno abbienti di inventare delle ricette per elaborare le parti degli animali più problematiche (per odori e consistenze) e di mettere come capofila la trippa per il sabato. Piatti che oltre alla loro bontà racchiudono storie di vita e di sentimenti, che vanno affrontati (gustati a pieno) anche per la grande cultura e tradizione che continuano a tramandare.
E da Felice i milanesi possono apprezzare questa parte di storia, che mantiene anche l’appuntamento contadino del rispetto della stagionalità: le frittate si fanno con le verdure che offre il mercato (quello vero), i rigatoni ai broccoli solo dall’autunno in poi, i fiori di zucca in primavera… E che continua a essere irresistibile con i miti romani come i Tonnarelli Cacio e Pepe, gli Spaghetti alla Carbonara, le Mezze maniche alla Gricia o gli Spaghetti alla Felice (con pomodorini, basilico, menta, origano, timo, maggiorana e ricotta salata), gli Spaghetti alle Vongole o con Alici e Pecorino. Gli amanti del quinto quarto, ovvero di quelle parti dell’animale considerate meno nobili, a parte la trippa, possono affrontare le Animelle fritte e la Lingua di Manzo bollita in salsa verde; i golosi del “mondo fritto” non si lasceranno sfuggire le alici, i supplì, il fritto vegetale con mozzarella in carrozza, i filetti di baccalà in pastella, la frittura di pesce…
E anche qui, come nella sede romana del ristorante, si trova nella carta dei vini l’Eremo Tuscolano di Valle Vermiglia, il Frascati Superiore Docg prodotto da Mario Masini, un vino che è un altro forte simbolo della tradizione enogastronomica di Roma.
Le caratteristiche aromatiche di intensità e fragranza e un gusto ben strutturato, fresco e salino sono fattori che rendono l’Eremo Tuscolano il vino che esalta i piatti della proposta consolidata del menu dei due ristoranti sotto l’insegna “Felice“.
Ristorante Felice a Testaccio Milano – Via del Torchio 4, Milano – 02 80506690
Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.