Il Fiorano Rosso della Tenuta di Fiorano del Principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi è uno storico taglio bordolese italiano.
Il blend di cabernet sauvignon al 65% e di merlot al 35% è rimasto immutato sin dal suo concepimento da parte del Principe Alberico Boncompagni Ludovisi che iniziò a produrre il Fiorano Rosso già negli anni ’40, iniziando ad etichettarlo poi per la vendita negli anni ’50. Ed è proprio il Fiorano Rosso forse il primo vero taglio bordolese italiano, visto che ancora oggi è reperibile per la gioia dei collezionisti l’annata 1956.
Con l’avvento del Principe Alessandrojacopo nella Tenuta di Fiorano nulla è cambiato poiché sono stati rispettati rigorosamente sia l’assetto agronomico sia le procedure di cantina impostati dal Principe Alberico.
Quindi è il cabernet sauvignon, ancora oggi come allora, a far la parte del leone nel blend costitutivo del Fiorano Rosso.
Dopo aver parlato del vitigno merlot vi riportiamo informazioni utili per una conoscenza più approfondita del vitigno cabernet sauvignon in Italia, rimandando alle schede dell’Italian Vitis Database, nella sezione gestita dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali (DiSAAA-a) – Università di Pisa:
“Il Cabernet Sauvignon si è originato attraverso un incrocio spontaneo in Francia, nella Gironde, probabilmente nel corso della metà del 1700, tra ‘Cabernet Franc’ e ‘Sauvignon blanc’ (Bowers and Meredith, 1997; Robinson et al., 2012) e veniva chiamato Petit Cabernet (Garde, 1946). Il nome di ‘Cavernet Sauvignon’, da cui ‘Cabernet Sauvignon’ apparve dopo il 1840 (Rézeau 1997; Robinsons et al., 2012). Inoltre, le analisi dei profili dei microsatelliti hanno evidenziato che il ‘Cabernet Sauvignon’ è fratello del ‘Merlot’ e ‘Carmenère’, con i quali condivide il padre (Cabernet Franc), e quindi imparentato con gli antichi vitigni dei Paesi Baschi (País Vasco; Spagna) ‘Abouriou’, ‘Morenoa’ e ‘Hondarribi beltza’ che hanno una relazione di primo grado con il ‘Cabernet franc’. Inoltre è un discendente del ‘Savagnin (Traminer)’, che è uno dei 2 parentali del Sauvignon blanc, e nipote dello ‘Chenin blanc’ che è figlio del ‘Savagnin’ e fratello del ‘Sauvignon blanc’. Tutti questi vitigni appartengono al gruppo denominato ‘Carmenet’ (Robinson et al., 2012).
Il Cabernet Sauvignon è una delle più importanti e diffuse varietà a livello mondiale, e pertanto presenta numerose sinonimie (al momento nessuna nota in Italia) ed è stato varie volte incrociato artificialmente per creare nuovi vitigni, tra cui in Italia l’ ‘Incrocio Manzoni 2.15’. Varianti somatiche del colore dell’acino sono il ‘Malian’ con acini rosa-bronzati, e lo ‘Shalistin’ con uva bianca, varianti che sono state entrambe caratterizzate e registrate in Australia (Robinson et al., 2012).
Ha germogliamento e fioritura tardiva, maturazione media-tardiva (matura poco prima del Sangiovese). E’ resistente ai freddi invernali.
E’ molto coltivato in Francia, occupando la 4 posizione dopo Merlot, Grenache e Syrah (Robinsons et al., 2012)
E’ molto diffuso anche in Italia, dove fu primariamente introdotto in Piemonte agli inizi del 1800 (Robinsons et al., 2012) e poi si è diffuso in tutta l’Italia [..]
Negli altri paesi europei, in ordine di importanza seguono, Spagna, Bulgaria, Ucraina, Moldova, Russia, Romania, Ungheria, Portogallo, Grecia, Austria e poi gli altri (Robinsons et al., 2012).
Nelle Americhe il Cabernet Sauvignon è molto coltivato in Cile e in California (rispettivamente al secondo e terzo posto a livello mondiale, dopo la Francia), seguiti da Argentina, Washington State, Brasile, Canada. L’Australia si colloca al quarto posto, e la Cina al quinto. E’ molto diffuso anche in Sud Africa (Robinsons et al., 2012).
Gli acini sfeirici e piccoli contengono un’elevata concentrazione di tannini, e oltre all’aroma erbaceo dovuto alle metossipirazine, particolarmente evidente nelle uve poco mature, presenta caratteristiche note fruttate, principalmente di piccoli frutti rossi. L’elevato contenuto di tannini permette di ottenere vini molto adatti all’invecchiamento in legno e longevi, e appaiono anche molto adatti per i tagli”.
[Fonte: D’Onofrio C., Scalabrelli G., 2015. Cabernet Sauvignon. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X]
Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.