Da Cucina&Vini, N.153 Novembre 2016, “Il respiro del Vulcano” Eremo Tuscolano Valle Vermiglia, a firma Simone Nebbia nella rubrica Profili Divini pag. 66.
Eremo Tuscolano
Valle Vermiglia
Il respiro del vulcano
Mario Masini, produttore dell’Eremo Tuscolano, è legato a doppio filo con la storia e il territorio del Frascati. Fu proprio grazie al suo intervento diretto che si arrivò finalmente nel 2011 al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita per il Frascati Superiore, quando era deputato al parlamento, lavorando alla stesura dei testi per l’aggiornamento del vecchio disciplinare insieme ai produttori del Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati. Quarantacinque anni prima fu invece il nonno materno, l’Onorevole Pietro Campilli, già ministro della Repubblica, ad attivarsi per il riconoscimento della Doc per il Frascati, il 3 marzo del 1966.
Prima di trovare il territorio sul quale si è poi fermato, ha perlustrato per anni i Castelli Romani alla ricerca delle migliori condizioni per il suo progetto. Il suo approdo è stata la zona incontaminata e suggestiva del monte Tuscolo a Monte Porzio Catone sui terreni che appartengono all’Eremo dei Camaldolesi Coronesi, in un posto “baciato da Dio”, qui nel senso stretto del termine, dove ha impiantato otto ettari di vigneto. La collina del Monte Tuscolo è un punto di osservazione dal quale si riesce ad abbracciare con lo sguardo sia la città eterna che la maggior parte del bacino del vulcano laziale; quest’ultimo è il vero protagonista del luogo segnandone, da secoli, l’attitudine all’agricoltura e alla viticoltura: terreni a tessitura vulcanica e ricchi di sostanze minerali sono ideali per i vitigni bianchi autoctoni della composizione del Frascati.
Il progetto di Mario Masini è stato sviluppato in collaborazione con Franco Bernabei, enologo esperto dei vitigni autoctoni della denominazione, con l’intento di arrivare ad un vino raffinato che manifesti le particolari doti di freschezza e bevibilità dei tradizionali vini locali, lontano da qualsiasi tipo di forzatura aromatica. La varietà cardine è la malvasia puntinata (o del Lazio), accompagnata da quella di Candia, mentre trebbiano giallo, trebbiano toscano e bombino contribuiscono alla restante parte in quote variabili in base all’andamento dell’annata. La raccolta delle uve è manuale e la lavorazione è essenziale e avviene in vasche di cemento per un vino di carattere che sa di territorio. Il primo millesimo imbottigliato fu il 2012, assaggiatelo oggi.
Eremo Tuscolano 2014
Frascati Superiore Docg
13% vol – € 14
Uve: malvasia puntinata 60%, malvasia di Candia 10%, trebbiano giallo, trebbiano toscano e bombino 30%
Bottiglie prodotte: 30.000
www.eremotuscolano.it
Parla la lingua del territorio in modo deciso e si fa bere. Giallo paglierino intenso, screziato di oro-verde, all’olfatto è elegante e nitido con percezioni definite di agrumi, fiori di pesco, erbe di campo, tarassaco e margherit, percorse da nette sfumature minerali e percorse da un invitante aroma di uva. Al gusto, sensa zoluzione di continuità, conferma questa sensazione tipica della malvasia puntinata mentre al palato propone una bella verve acisa che ben si fonde con la sponda morbida; salino e di tessitura continua, dispensa succosi ritorni di frutta croccante a polpa bianca e chiude con una delicata scia vegetale e floreale che firma in maniera originale il millesimo. La dolcezza aromatica delle malvasie e la tessitura salina del gusto dell’Eremo Tuscolano suggeriscono il goloso abbinamento con la pasta alla Carbonara.
Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.