Càtari e vino: una coppia impossibile mille anni fa / Per chi l’avesse perso

Càtari

Il catarismo*** è stato un movimento eretico e anticlericale che si diffuse tra l’XI e il XIII secolo, soprattutto in Francia. Nacque in contrapposizione alla corruzione e al malcostume delle gerarchie ecclesiastiche di quell’epoca, fondando la propria dottrina sulla povertà, la castita e l’umiltà predicate dal Cristo e sulla centralità dello spirito (il bene) in antitesi alla materia (il male).

Uno dei primissimi gruppi di Càtari, di cui si ha traccia nell’Italia settentrionale, si insediò nel castello di Monforte d’Alba agli albori dell’XI secolo. Quello dei Càtari di Monforte rappresentò un fervente centro di diffusione della dottrina catara che costò ai militanti lo sterminio (nel 1028, i Càtari di Monforte furono catturati, deportati, condannati e bruciati vivi a Milano, nella zona dell’attuale Corso Monforte).

Tra le tante privazioni che li avrebbero avvicinati il più possibile al bene del puro spirito, c’era anche quella del vino.

Dei Càtari, a Monforte, se ne parla molto.  Ad essi si sono ispirati i proprietari dell’Osteria dei Càtari quando, venti anni fa, cercavano un nome per il loro locale che si trova proprio all’interno dell’edificio costruito nel Settecento sui pochi resti del castello di Monforte.

L’Osteria dei Càtari porta quindi nel nome il ricordo di un passato turbolento ma nei fatti è una delle strutture di ristorazione più gioiose delle Langhe. L’edonismo del mangiare e del bere sono realtà vissute giorno dopo giorno con gentilezza e sorrisi, in un dehor suggestivo e grazie ad una cucina tipica piemontese di ottima soddisfazione. Il tutto è accompagnato da una carta dei vini varia e selezionata con attenzione e ricerca anche su etichette di nicchia.

Tra questi, il Langhe Nebbiolo di Amalia Cascina in Langa sarà perfetto in abbinamento con  un piatto di Tajarin al ragù o al tartufo nero estivo o on i Ravioli al plin con ragù di coniglio o con i Maltagliati ai finferli, e, per chiudere, con una Tagliata di fassona alla piastra oppure un Coniglio stufato alle erbe; occhio anche alla selezione di formaggi piemontesi con i quali potreste scoprire degli abbinamenti di insospettabile successo.

Nelle serate estive è preferibile prenotare un tavolo sul piccolo ma tipico e suggestivo dehor, ricavato su un terrazzamento rubato alla verticalità strutturale del borgo antico.

 

Osteria dei Càtari – Vicolo Solferino 4, Monforte d’Alba – 0173 787256

 

***Per chi volesse saperne di più sui Càtari consigliamo questa interessante ben documentata ricostruzione pubblicata qui

Pubblicato il 29 settembre 2019

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Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.

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