Segnaliamo l’intervista a Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio Chianti Classico, sulla nascita del Distretto rurale del Chianti.
Buongiorno Regione Toscana, Rai Tre, ore 7:30 del 27 novembre, a partire dal minuto 16:01
****
Da ansa.it del 15 novembre 2017
Nasce il Distretto rurale del Chianti Classico
Sarà punto di riferimento sviluppo territorio del Gallo Nero
Favorire l’integrazione economica e sociale, culturale e turistica, nel rispetto della conservazione e riproduzione degli equilibri naturali, ed arrivare a una programmazione condivisa degli interventi: con questi obiettivi nasce il Distretto rurale del Chianti, previsto da un’apposita legge regionale, che si pone comne referente del territorio di produzione del Gallo nero, e punto di riferimento per le politiche di sviluppo.
In base a uno specifico accordo, spiega una nota, il Distretto coinvolge i Comuni di Barberino Val d’Elsa, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Greve in Chianti, Radda in Chianti, Tavarnelle Val di Pesa, e San Casciano Val di Pesa, insieme al Consorzio vino Chianti Classico, al Consorzio Olio Dop Chianti classico e alla Fondazione per la tutela del territorio. La governance sarà ripartita tra due organi, secondo quanto stabilito dalla legge regionale: l’assemblea di distretto (a partecipazione aperta) e l’associazione di distretto. Il primo atto di questi due soggetti sarà quello di elaborare un progetto economico-territoriale che guardi ai prossimi cinque anni, con una particolare attenzione ai temi di natura ambientale, urbanistica e paesaggistica.
“Siamo molto soddisfatti dell’accordo raggiunto – sottolinea il presidente del consorzio del Chianti classico Sergio Zingarelli -. Per la prima volta sul nostro territorio si attiva un’interazione tra soggetti pubblici e privati che costituirà il volano per attrarre investimenti e promuovere la qualità del nostro territorio. Obiettivo comune dei partecipanti al Distretto è favorire l’integrazione economica e sociale, culturale e turistica, nel rispetto della conservazione degli equilibri naturali e arrivare a una programmazione condivisa degli interventi”.