Tenuta di Fiorano protagonista al Life of Wine 2015

life of wine

Life of Wine 2015. Le aperture delle vecchie bottiglie dei leggendari vini di Fiorano stanno diventando eventi sempre più rari. Le limitate riserve della Tenuta di Fiorano sono gelosamente custodite dal Principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi e destinate solo a momenti di confronto con un pubblico attento.

Un’ottima occasione di approfondimento si è concretizzata durante la quarta edizione di Life of Wine, svoltasi il 15 novembre a Roma presso l’Hotel Rome Cavalieri Waldorf Astoria, splendida location che da Monte Mario affaccia sulla Città Eterna, organizzata dallo Studio Umami di Firenze.

Le annate 1990, 2006 e 2010 del Fiorano Rosso della Tenuta di Fiorano di Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi sono state messe a disposizione per una degustazione che ha avuto come idea centrale il connubio vino-tempo, che è da oltre sessanta anni uno dei principi fondanti della produzione di vino nella Tenuta di Fiorano.

Presenza ancor più significativa quella del Fiorano Rosso in questa tappa romana di Life of Wine: il Fiorano Rosso è infatti un vino prodotto proprio nel territorio capitolino, a pochi chilometri dal centro di Roma, nella Tenuta di Fiorano che si ritrova compresa tra il Parco dell’Appia Antica e le pendici dei Colli Albani, con una storia molto ricca che, al pari delle sue qualità organolettiche e della sua capacità di invecchiamento, ha contribuito a renderlo un vino simbolo in Italia e all’estero.

Print Friendly, PDF & Email
+ posts

Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.

Previous articleRocca delle Macìe protagonista storico nel Chianti Classico
Next articleMario Masini, un legame di famiglia con il Frascati