Da doctorwine.it, 5 febbraio 2019, “Il percorso della Riserva di Fizzano”, articolo a firma Riccardo Viscardi
Un’interessante degustazione verticale della Riserva di Fizzano, Chianti Classico ora Gran Selezione, ha mostrato l’evoluzione di Rocca delle Macìe: un riposizionamento che non ha snaturato l’azienda.
Sergio Zingarelli, proprietario nonché front man di Rocca delle Macìe ed ex presidente del Consorzio del Chianti Classico (attualmente vice-presidente), ha vinto la sua scommessa di circa 15 anni fa: ricollocare l’azienda di Castellina, fondata dal padre, in un ambito qualitativo più alto. Missione riuscita grazie al reimpianto di molti vigneti, alla creazione di nuovi vini, come la Gran Selezione Sergio Zingarelli, e alla ridefinizione di alcuni grandi classici aziendali. Tra questi la storica Riserva di Fizzano, dallo scorso anno entrata nella denominazione Gran Selezione e che per anni è stata l’emblema aziendale.
A fine Gennaio abbiamo partecipato, presso il ristorante romano Pipero, a una verticale di Chianti Classico Riserva di Fizzano che ha attraversato gli anni ‘80, ‘90 e 2000 fino alle versioni più recenti.
La Gran Selezione Riserva di Fizzano proviene da circa 35 ettari di vigneto all’interno della riserva di Fizzano (scusate il gioco di parole), estesa per circa 65 ha, che la famiglia Zingarelli comprò nel lontano 1984, e dove ora vi è anche il relais aziendale. Questa verticale ci ha immesso in una ruota del tempo nella quale la Riserva di Fizzano ha risposto in maniera puntuale a tutte le innovazioni e le idee che hanno accompagnato il vino chiantigiano negli ultimi 30 anni.
Le due annate degli anni ‘80 – la 1986 e la 1988 – erano figlie della formula di Ricasoli con la presenza di uve bianche. Al di là di alcune note decisamente evolute al naso, la caratteristica principale rimane una grande freschezza gustativa con un’acidità intensa che ancora sostiene la beva. A cavallo degli anni ‘90, alle uve bianche si sostituirono i vitigni alloctoni come il cabernet sauvignon e il merlot con un utilizzo di botti piccole di rovere francese, barrique da 225 lt e tonneau da circa 500 lt. E qui iniziano le sorprese con un 2001 che mostra un perfetto stato di forma, con le note classiche di un sangiovese maturo, come il tabacco ma ancora una lieve nota agrumata; il naso è complesso con un contributo leggermente balsamico e un’accattivante nota di piccoli frutti scuri. Il legno si è assolutamente integrato e ciò dimostra l’assoluta infondatezza della polemica contro i legni di piccolo taglio. Oltre all’olfatto vivo ci accompagna una beva elegante, ampia e succosa con un ottimo finale.
Le ultime annate hanno visto la sostituzione dei vitigni alloctoni con il colorino, vitigno molto amato dal consulente enologo Lorenzo Landi, artefice con il presidente del rilancio della azienda. Le versioni 2015 e 2016 mostrano l’ultimo atto della trasformazione di questo vino interessantissimo nella comprensione del territorio chiantigiano. Un ritorno all’autoctono con una visione moderna e affascinante del nuovo corso aziendale permessa dai nuovi vigneti e dalle nuove conoscenze sui vitigni e sulla produzione.
Chianti Classico Gran Selezione Riserva di Fizzano 2016
Rubino brillante e ben tenuto, mostra un olfatto molto complesso tra note fruttate rosse, visciola e ciliegia, un tocco agrumato elegante e complesso, un affascinante profumo di spezie bionde. Fase gustativa a trama fitta, elegante e progressiva, con una bella acidità rinfrescante. Il finale è succoso su tannini levigati e di grande persistenza.
95/100
Chianti Classico Gran Selezione Riserva di Fizzano 2015
Da uve sangiovese 95% e merlot. Due anni fra botti grandi in ampia prevalenza e tonneau. Rubino intenso e vivo. Avvolgente e integro, leggermente etereo, con sentori di amarene sotto spirito, confettura di visciola, lieve cacao e spezie dolci. Sapore ricco, possente e giovanile, tipico della sua sottozona, con tannini fitti ma ben tamponati dalla componente alcolica. Finale molto lungo.
95/100
Chianti Classico Gran Selezione Riserva di Fizzano 2013
Da uve sangiovese 90% e colorino 10%. Due anni fra barrique e botti grandi. Rubino intenso e vivo. Profilo olfattivo avvolgente, speziato, con tipiche note di amarena e cardamomo. Lievi accenni vanigliati e di pepe bianco. Sapore pieno, possente, ben sostenuto da una componente acida salina, caldo, tannini ben tamponati, fitti ed eleganti. Finale di estrema lunghezza. Grande versione.
97/100
Trovate qui l’articolo completo su DoctorWine
Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.