Freschezza e stagionalità della materia prima, regina della proposta del ristorante, possono essere testate visivamente nella vetrina del pescato del giorno e poi gustativamente in tavola, richiedendo la cottura preferita.
Il menu ha veramente tanto da dire, così come la carta dei vini, centrata per l’abbinamento con piatti della cucina di mare in modo molto attento.
Tra le etichette, il Fiorano Bianco della Tenuta di Fiorano del Principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi.
Il blend di viognier e grechetto che compone questo vino -vitigni coltivati su terreno vulcanico alle pendici dei Colli Albani ma ancora a Roma- è in grado di accompagnare anche un intero pasto composto, ad esempio, da una Tartare di salmone selvaggio con ravanelli, avocado e patata (qui si resterà inebriati dall’intreccio aromatico che creeranno il vino e il salmone), da un piatto di Linguine con gambero rosso e caviale (la persistenza marina del piatto verrà rincalzata dai rimandi minerali del vino) e da un piatto di Polpo alla catalana, spuma di patate, pomodori confit, croccante di olive nere, petali di cipolla e corallo al prezzemolo.
Il Fiorano Bianco sposa perfettamente anche molti altri piatti presenti in carta: lo Spaghettone vongole e bottarga di muggine o il Cappellaccio ripieno di triglia, il Consommè di pomodoro e olive Taggiasche o il Riso Acquerello al rosmarino con carpaccio di spigola e zenzero candito o su un piatto di Tagliolini 30 tuorli, burro di Isigny, tartare di scampo e tartufo bianco di stagione.
Per gli amanti della carne la cucina e la carta dei vini tirano fuori i loro jolly: il Fiorano Rosso potrà accompagnare, se servito ad una temperatura che non superi i 12°C, la Tartare di manzo con salsa alle nocciole e Parmigiano 36 mesi; scaldandosi poi nel bicchiere offrirà il suo meglio per l’abbinamento con il Filetto di manzo, misticanza aromatica, salsa alle ciliegie e pepe di Cajenna.