La Ribolla Gialla, vino bianco prodotto in Friuli Venezia Giulia e attualmente in grande spolvero, è un vino “navigato”, come testimoniano documenti di viaggio, dazi commerciali e regolamenti amministrativi che ne attestano l’esistenza fin dal Medioevo, quando veniva trasportato sulle navi della Serenissima Repubblica di Venezia come vino “forestiero”. Un altro documento prezioso che dimostra la storicità del vino friulano fu ritrovato nell’ottocento da Giacomo Perusini: è l’atto di vendita di una “Ribolla” attestato dal Notaio Ermanno di Gemona, riportato in “Notariorum Joppi” datato 1299.
Ma se si hanno informazioni sull’antica presenza di un vino con questo nome proveniente dal Friuli Venezia Giulia in virtù della sua commercializzazione, poco si sa sul vitigno, o vitigni, di provenienza, a meno di non seguire qualche traccia data dal nome. Infatti recenti ipotesi lo legano al vitigno “Robola” che originario della Cefalonia si è poi stabilizzato in Friuli Venezia Giulia, oppure dalla assonanza con la parola slovena “Rébula”, poi trasformata in Ribuele, Ribolla appunto in dialetto friulano, per la sua caratteristica di “ribollire”, quando viene descritto anche come abboccato e dal colore quasi ramato. Un vino molto lontano dalla sua espressione attuale.
Storia e geografia della Ribolla Gialla, dunque, si incontrano nei territori del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia, in particolare nelle zone di produzione dei Colli Orientali friulani in provincia di Udine, e del Collio tra la provincia di Gorizia e la Slovenia, e inserito nelle attuali denominazioni Friuli Colli Orientali Doc e Collio Doc. Ed è proprio in collina su terreni argillosi, ricchi di minerali, che il vitigno Ribolla Gialla cresce bene, in un clima temperato e un po’ di ventoso, con una buona escursione termica tra giorno e notte. Un elemento sempre determinante per sviluppare gli aromi più accattivanti dei vini bianchi.
La Ribolla Gialla è un vino elegante e di buon equilibrio, dal gusto asciutto, con una piacevole acidità, e dalle molte personalità. Può essere fresco con profumi floreali e leggermente fruttati particolarmente apprezzato come aperitivo, o diventare molto più complesso quando viene, come da tradizione, sottoposto ad un periodo di macerazione sulle bucce. Allora è ottimo a tutto pasto e da invecchiamento. Vini che si arricchiscono di spezie, fiori appassiti, frutta candita, e poi albicocca, miele. E “mineralità” (nota a fondo pagina)
Dalla molteplicità di sensazioni possibili di questo vino ne consegue che il rapporto con il cibo sia quanto mai articolato per abbinamenti che dipendono dal gusto e dalla ricerca del consumatore, anche se naturalmente si privilegiano quelli con piatti e prodotti della cucina tradizione friulana, che può essere sia di terra che di mare. Prosciutti di Cormons, Prosciutto San Daniele Dop, Prosciutto di Sauris Igp, Salame friulano, Formaggio Montasio del Friuli e Formaggio Sot la Trape, e poi piatti tradizionali quali il Frico, la Jota, il baccalà, la polenta sono solo alcune delle indicazioni possibili.
Suggerimenti:
Ribolla Gialla Doc Friuli Colli Orientali 2019 – Teresa Raiz
Coltivato nella zona alta dei Colli Orientali, dove il clima è fresco ma calore e luce emanati dal sole si addensano sulla collina fino al tramonto, e da vigneti di oltre trent’anni, viene vinificato in bianco con affinamento sur lie per 3 mesi.
Ha un colore giallo paglierino e si presenta con un profumo caratteristico di mela e limone, di interessante personalità. In bocca è fresco con delicate note di frutta, una spiccata salinità minerale e un ritorno di agrume che gli conferiscono eleganza e freschezza. È un vino di ottima bevibilità e i delicati profumi sostenuti dalla freschezza lo rendono particolarmente apprezzabile come aperitivo o inizio pasto. Uno di quei vini che in ragione dello spirito conviviale tipico delle località di produzione, invita a stare in compagnia.
Teresa Raiz
Via della Roggia 22 33040 Povoletto UD Italia
T +39 0432 679556 info@teresaraiz.it www.teresaraiz.it
Ribolla Gialla Doc Friuli Colli Orientali 2018 – La Roncaia
Dall’estremo nord della denominazione, particolarmente vocata alla produzione di grandi vini bianchi, e da un terreno di origine eocenica di tipo marnoso che induce a vini dai profumi intensi e ricchi, nasce questo vino che offre sensazioni al naso di erbe aromatiche, note leggermente balsamiche, di fragranze agrumate. Lo stesso agrume sferzante si ritrova in bocca. Questa è una Ribolla Gialla importante, sapida, complessa, fine e sicuramente destinata ad una buona longevità. Perfetta con i prodotti della gastronomia del territorio, fa parte di quella categoria di vini bianchi pronti a presentarsi a tavola senza timori perché si adatta bene a tutto pasto sia con primi piatti che in abbinamento a carni bianche.
La Roncaia
Via Verdi 26 Fraz. Cergneu – 33045 Nimis UD
T +39 0432 790280 F +39 0432 797900 info@laroncaia.com www.laroncaia.it
Ribolla Gialla Doc Collio 2018 – Tenuta Stella
Dolegna del Collio, sede della cantina, è inserito nella “Strada del vino e delle ciliegie” che parte dalla periferia ovest di Gorizia e attraversa i vigneti di una zona storicamente tra le più vocate alla viticoltura di qualità. I terreni, risalenti al periodo eocenico e di origine marina, costituiscono la cosiddetta “ponca”, tipica del Friuli orientale. Dei 10 ettari aziendali, 5 sono vitati su terrazze, con sistemi di allevamento a guyot, senza l’impiego di pesticidi o concimi chimici secondo i dettami dell’agricoltura biologica.
Per effetto della macerazione sulle bucce, questa Ribolla Gialla ha un bellissimo colore ambrato, al naso si offre con note fruttate di pera Williams e ricordi floreali, si apre su frutta candita per chiudere con sensazioni di ananas e albicocca in confettura. In bocca il vino è fresco e sapido, potente, ricco di sfumature, con un finale di mandorla e noce. Un vino buono da bere subito, ma che promette una longevità di almeno 8-10 anni, tenerne da parte una bottiglia potrebbe essere un buon consiglio. Decisamente un vino da pasto e con piatti impegnativi.
Tenuta Stella
Via Sdencina, 1 34070 Dolegna del Collio (Gorizia)
+39 338 7875175 info@tenutastellacollio.it
www.tenutastellacollio.it
di Rosanna Ferraro
[Degustazione promossa dal Consorzio Doc FVG]
La Mineralità nei vini
Una definizione, questa, molto controversa sebbene di moda in questo ultimo periodo, che per Luigi Moio dell’Università di Napoli “nasce nel mondo anglosassone per associare un particolare carattere gusto olfattivo all’identitarietà dei bianchi di regioni viticole della Francia settentrionale, e in Alsazia per descrivere alcune note del Riesling. Ognuno la percepisce a modo proprio. Io, personalmente, associo il termine mineralità all’acidità e alla purezza sensoriale estrema e soprattutto per il vino bianco”.
Per Attilio Scienza l’espressione di mineralità si attribuisce spesso a queivitigni impiantati su terroir considerati molto interessanti per la produzione di vino e per le loro caratteristiche “panoramiche”. “La percezione della mineralità allora è una rappresentazione mentale che designa con un sostantivo un forte potere evocativo”.
Mentre per Daniele Cernilli “l’uso di un aggettivo come “minerale” nella descrizione dei vini può essere determinato da un modo traslato di linguaggio… Uno dei modi che uso, al posto di “minerale” è “verticale” che vuol dire all’incirca la stessa cosa, anche se è più appropriato per dar conto di aspetti gustativi più che olfattivi. La verticalità è un’immagine, cade sotto il senso della vista, ed è semplice paragonare aspetti sensoriali diversi per dare l’idea di ciò che si sta sentendo a livello di gusto o di olfatto”.
RF
Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.