Lo sviluppo della viticoltura e del vino deve molto agli ordini monastici e abbaziali. In particolare tra l’VIII e il X secolo, la produzione del vino fu sostenuta dalla Chiesa, che ne aveva bisogno in prima istanza per celebrare la Messa. Si decise di impiantare vigneto ovunque il clima lo permettesse attorno a chiese, monasteri e complessi abbaziali per produrre in autonomia svincolandosi da problemi di trasporto e costi elevati. I monasteri e gli ordini monastici videro accrescere le loro proprietà agricole grazie anche alle donazioni dei nobili. E così i Cavalieri di Malta, i benedettini, i monaci scalzi, i gesuiti, i certosini, i cistercensi, i templari, divennero custodi di vigneti che contribuirono ad aumentare il loro prestigio e ad essere ricordati nella storia.
E fu la Chiesa insieme agli ordini monastici che contribuirono fortemente alla produzione e all’affermazione anche del vino Frascati, ed è all’interno di uno spazio Sacro che è nato il Frascati Superiore Eremo Tuscolano, voluto da Mario Masini per l’azienda Valle Vermiglia.
Il Frascati Superiore Eremo Tuscolano prende il nome dal Sacro Eremo dell’Ordine degli Eremiti Camaldolesi di Monte Corona, all’interno del quale, sul monte Tuscolo a Monte Porzio Catone in provincia di Roma, giacciono i vigneti da cui provengono le uve per la sua produzione. Terreni incontaminati circondati da antiche mura e da bosco, un luogo che respira il silenzio dei secoli e che restituisce nel bicchiere l’atmosfera della storia ma soprattutto, e che è il valore aggiunto dei nostri giorni, di piacere del gusto.
Il recupero delle vigne attorno al Sacro Eremo Tuscolano viene citato anche da Alessandra Calzecchi Onesti in un approfondimento a puntate pubblicato sul sito dell’Associazione Nazionale Città del Vino:
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Prosegue il nostro viaggio tra i monasteri di Umbria e Lazio, dove da sempre si produce vino, e tra le aziende che hanno recuperato coltivazioni un tempo curate da ordini monastici.
L’Azienda Agricola Valle Vermiglia di Roma (eremotuscolano.it) che, all’interno di uno spazio Sacro nella parte più suggestiva di Monte Tuscolo, ha ridato vita al compendio agricolo adiacente l’Eremo camaldolese di Monte Corona, uno dei siti religiosi monastici di maggior fascino dei Castelli Romani. Terreni incontaminati circondati da antiche mura e da bosco, vigneti e uliveti, costituiscono una splendida cornice al complesso claustrale, distaccato in modo da assicurare il massimo isolamento ai monaci, secondo le rigide regole dell’Ordine. I grappoli di questa zona hanno una storia lunghissima perché vengono lavorati per dare vino almeno dal tardo Medioevo e il Frascati, che prende il nome dalla più importante cittadina dell’area di produzione, tra il 1800 e il 1900 era uno dei più conosciuti e apprezzati al mondo. Il Frascati Superiore Eremo Tuscolano DOCG (Malvasia del Lazio 60%, Malvasia di Candia 10%, Trebbiano giallo, Trebbiano toscano e Bombino bianco 30%) è al naso evoluto di vegetali secchi, paglia essiccata, pasta di mandorle, con aromi minerali, floreali, di frutta bianca e tropicale, frutta secca e in bocca molto armonioso, leggermente ossidativo e sostenuto da reale freschezza.
[Fonte articolo: www.cittadelvino.it]
Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.