Il contesto agronomico della Tenuta di Fiorano del Principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi è veramente vario, un piccolo paradiso per gli appassionati di botanica.
Infatti nella Tenuta, a latere delle coltivazioni a conduzione biologica che interessano maggiormente l’azienda come la viticoltura, l’olivicoltura, la cerealicoltura per la produzione di farine e quella dei seminativi e di erba medica per i campi destinati al pascolo degli ovini, troviamo anche circa tre ettari dedicati ad un Parco che potremmo definire “multietnico”.
Superato il complesso di edifici adiacenti la chiesa di Santa Fresca, cuore delle attività di accoglienza della Tenuta, la vista abbraccia una delle collezioni arboree più vaste ed originali che si possano incrociare sull’Appia Antica, alle porte di Roma.
Stiamo parlando di una porzione vitale e fondamentale per il Parco Regionale alle pendici del Vulcano Laziale, che include i terreni della Tenuta.
Il parco naturale della Tenuta di Fiorano nacque dalla passione per la botanica del padre di Alessandojacopo, il Principe Paolo Boncompagni Ludovisi, ed è costituito oggi dalla vegetazione classica del Parco Regionale (pini marittimi, sughere e mandorli, macchie di rovi, alaterno e lentisco di ricordo mediterraneo o anche arbusti da sottobosco come biancospino, fusaria, corniolo sanguinello e pruno selvatico), da una collezione di piante, fiori e alberi da frutto già utilizzati per il decoro delle storiche ville romane, che presidiano i bordi lastricati di basalti della principale via di comunicazione, e da una collezione di piante rare provenienti dai tanti viaggi in giro per il mondo, portate nel giardino della villa di Santa Fresca un tempo dal Principe Paolo e oggi dal Principe Alessandrojacopo.
Questa ricchezza varietale, gioia e fonte di relax, è racchiusa anche in uno dei prodotti commercializzati dall’azienda. Infatti, vicino alla cantina storica e in alcuni punti favorevoli tra i vigneti trovano alloggio le arnie per la produzione di miele biologico millefiori.
Questa produzione è “rinforzata” anche da altre colture che interessano il parco circostante così come la Tenuta: dalla ginestra comune, dalla marruca, dalla rosa selvatica, dall’olmo comune, dal sambuco comune e dalla robinia. L’apicoltore quando è il giusto momento raccoglie il miele dal telaio, lo purifica e lo confeziona in piccoli vasetti per la commercializzazione.
Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.