Un documento di identità personale per il Pecorino Toscano DOP

Tra poco sarà una realtà, leggere l’etichetta con un click per conoscere l’intera filiera produttiva di ogni singolo prodotto, dall’origine alla distribuzione.

Il Consorzio Tutela del Pecorino Toscano DOP, il DQA (Dipartimento di Qualità Agroalimentare, l’ente di certificazione dell’intera filiera) e Farzati Spa, con la sua controllata Farzati Tech, e grazie alla collaborazione di cinque caseifici, stanno lavorando ad un progetto sperimentale: una etichetta “parlante”. Grazie alla blockchain* e ad altre tecniche digitali, stanno mettendo a punto un sistema per la tracciabilità dell’intero percorso della vita di ogni singolo trancio del Pecorino Toscano DOP che arriverà sulle nostre tavole.

Con la tecnologia chiamata BluDev®, il prodotto può avere il foodpassport®: la sua  etichetta permetterà al consumatore finale, tramite lo smartphone, di conoscere l’intera storia del prodotto stesso. Un vantaggio enorme in un settore come quello dell’agroalimentare italiano dove fenomeni come l’italian sounding o il grey market sono sempre più diffusi. Quindi una tecnologia che servirà per informare il consumatore finale ma anche ridurre le frodi alimentari.

[fonte MGLogos]

[*Blockchain significa letteralmente “catena di blocchi”. È una rete informatica di nodi che gestisce in modo univoco e sicuro un registro pubblico composto da una serie di dati e informazioni, in maniera aperta e distribuita, senza che sia necessario un controllo centrale. Nata nel mondo finanziario, la tecnologia blockchain ha trovato anche nel settore dell’agrifood una sua ragion d’essere, un plus in fatto di sicurezza, distribuzione e inconfutabilità del prodotto, grazie all’utilizzo di informazioni di partenza certe ed inequivocabili].

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Le prime notizie del Pecorino Toscano risalgono al periodo etrusco e romano, quando il latte di pecora era già utilizzato per produrre formaggi. Tuttavia, la denominazione “pecorino” risale al medioevo, quando il formaggio veniva prodotto e scambiato tra i pastori che pascolavano le pecore in Toscana.
La produzione del Pecorino Toscano è stata regolamentata a partire dal 1955, con l’istituzione del Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Toscano. Nel 1996, il Pecorino Toscano ha ottenuto la denominazione di origine protetta (DOP) a livello europeo, che ne ha riconosciuto la qualità e la tipicità.
Negli anni successivi, la produzione del Pecorino Toscano DOP è cresciuta costantemente, diventando uno dei formaggi più rappresentativi della Toscana.
Il Pecorino Toscano DOP è un formaggio a pasta dura. Ha una forma cilindrica con un diametro di circa 20-25 cm e un peso variabile da 1,5 a 4 kg.
Il processo di produzione prevede la cagliatura del latte, la rottura della cagliata e la successiva formatura. Dopo la formatura, il formaggio viene lasciato a stagionare per almeno 20 giorni.
Il Pecorino Toscano DOP si caratterizza per il suo sapore intenso e aromatico, che può essere più o meno piccante a seconda della durata della stagionatura. Ha una crosta sottile e di colore giallo paglierino, mentre la pasta interna è bianca e compatta.
Il Pecorino Toscano DOP viene utilizzato principalmente come formaggio da tavola, ma anche come ingrediente in molte ricette della cucina toscana e italiana in generale.
RF
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Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.

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