Pizza e pesce povero da PePPO al Cosimato nella Roma trasteverina / Per chi l’avesse perso

Peppo al Cosimato

Il mondo dell’offerta enogastronomica romana è in continuo movimento. C’è sempre spazio in città per le nuove idee, soprattutto per quelle radicate su un progetto di qualità serio e affidato a persone di comprovata esperienza.

Tra le ultime aperture interessanti nella categoria che si può definire bistrot c’è PePPO al Cosimato -laddove PePPO sta per Pizza e Pesce POvero- nel cuore di Trastevere a due passi da Piazza San Cosimato, con una proposta che ha dimostrato di essere divertente e appagante sin dal primo giorno di apertura ad inizio estate 2018.

I clienti storici e i romani che lo affollano sia a pranzo che a cena sono accolti dal sorriso del personale che li indirizza in una delle tre sale interne o nel piacevole dehor, oppure al bancone bar, perfetto per un aperitivo o per due chiacchiere a qualunque ora, dove tra marmi e legno Michele, con una passione da vero “fulminato” del vino, gestisce una nutrita lista di etichette non banali. I gestori provengono dal Caffè Peru, storico bar di via Monserrato a Roma.

Nel menu, accanto alle pizze di concezione napoletana cotte nel forno a legna e composte con ingredienti selezionati da fornitori artigiani (tra gli altri la mozzarella di Agerola, il pomodoro San Marzano e l’aglio di Sulmona), spiccano i piatti a base di pesce povero, soprattutto sgombro e alici, pensati dallo chef Emiliano Squiglia che può vantare una bella esperienza maturata nelle cucine di Giuda Ballerino a Roma. Tra i piatti più gettonati segnaliamo gli Spaghettoni burro, alici e peperoni cruschi, i Bucatini al ragù di sgombro, e il Panino del pescatore: una sacca di pasta di pane fritta riempita di polpo con la sua maionese.

Nella carta dei vini in continua evoluzione, che ha l’obiettivo di accompagnare ogni piatto esaltandone le caratteristiche, c’è anche il Frascati Superiore Eremo Tuscolano di Valle Vermiglia. Con questo vino si possono accompagnare le Bruschette con alici, indivia e stracciatella e proseguire con un piatto di Lasagnette con seppia, crema di piselli e menta per chiudere con il Baccalà e crema di ceci: un percorso che mette insieme sapori forti e autentici con il quale il blend di malvasie e trebbiani riuscirà ad interagire grazie alla sua altrettanto autentica forza aromatica sostenuta da un sorso di buona freschezza, salinità e struttura.

Potete testare la versatilità dell’Eremo Tuscolano anche sul reparto pizzeria scegliendo di abbinarlo con il Calzone indivia, bieta, cicoria e mozzarella di Agerola, provando a giocare con la parte di freschezza vegetale che il vino porta nel suo corredo olfattivo e gustativo, oppure con la Pizza Frankie (che porta il nome del pizzaiolo) composta da bufala a fette, pomodorini gialli e del piennolo con basilico e olio DOP.

Di passaggio solo per l’aperitivo un calice servito ben fresco del Frascati Superiore Eremo Tuscolano starà benissimo sulla Cassettina di PePPO, un fritto misto costituito da supplì al nero di seppia e al ragù di mare, polpettine di totanetti e crocchette di baccalà e patate.

Ristorante PePPO al Cosimato – Via Natale del Grande 9, Roma – 06 5812048.

[Crediti foto: pepporistorante.it]

Articolo pubblicato il 14 settembre 2018

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Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.

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