Il Parco della Tenuta di Fiorano

Un fattore di ricchezza della Tenuta di Fiorano del Principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, in via di Fioranello 19, che incrocia l’Appia Antica alle porte di Roma, è costituito dall’alto livello di biodiversità botanica che i si può trovare concentrata nel Parco della Tenuta.

Se l’intera Tenuta è parte integrante del Parco Regionale dell’Appia Antica e i vigneti e gli oliveti messi a dimora a Fiorano beneficiano della stretta interazione con la flora del circondario, un discorso a parte merita il Parco interno voluto e organizzato dal Principe Paolo, padre di Alessandrojacopo e prematuramente scomparso. 

P1090228Paolo, uomo di grande cultura e dai mille interessi, aveva una passione particolare per la natura. Nei suoi innumerevoli viaggi in giro per il mondo aveva l’abitudine di raccogliere piante e specie rare che poi impiantava all’interno della Tenuta di Fiorano. Forse la capacità di capire quali piante potessero adattarsi all’ambiente e di inserirle negli spazi individuati rispetto ad un microlima particolarmente favorevole, forse la dedizione ed una passione particolare che gli ha consentito di percepire le vibrazioni della natura, sta di fatto che il Principe Paolo ha arricchito il suo Parco, negli anni, di piante ed esemplari di vegetazione in modo veramente inusuale. Alla ricerca in giro per il mondo si è aggiunta quella specifica e minuziosa del territorio, per cui il Principe Paolo ha reso più complessa la sua collezione con una rappresentanza di tutte le specie studiate e rintracciate all’intero dell’Appia Antica, in una commistione di grande eleganza ed evidentemente di ottima capacità di coesistenza tra le varie specie botaniche.

Alessandrojacopo continua questa tradizione di famiglia con altri inserimenti e soprattutto con una grande cura per preservare e far sviluppare questo particolarissimo angolo della Tenuta.

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Il Parco di Fiorano è un vero e proprio mosaico botanico molto frammentato che rappresenta un importante valore naturalistico in cui si incontrano pini marittimi, sughere e mandorli, in cui non mancano macchie di rovi, alaterno e lentisco di ricordo mediterraneo o anche arbusti da sottobosco come biancospino, fusaria, corniolo sanguinello e pruno selvatico.
Vasta parte della Tenuta, dedicata anche alla pastorizia, lascia sfogo ad ampi prati naturali in cui abbondano
erba mazzolina, margherita gialla, caccialepre, erba medica orbicolare, salvia minore, calcatreppola campestre. Altri angoli del Parco così come della Tenuta sono “raccontati” anche dalla ginestra comune, dalla marruca, dalla rosa selvatica, dall’olmo comune, dal sambuco comune e dalla robinia.

All’interno della proprietà Boncompagni-Ludovisi, inoltre, è presente una cospicua estensione boschiva fatta di roverelle (Quercus pubescens) e lecci (Quercus ilex), un piccolo polmone verde per tutta l’area.

 

 

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Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.

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