ISVRA – Istituto Italiano per lo Sviluppo Rurale e l’Agriturismo
Transizione Ecologica: un eufemismo per dire: “Diamoci una mossa, immediatamente!”
Col Governo Draghi, il Ministero dell’Ambiente si chiamerà “per la
transizione ecologica”. “E’ l’ammissione – dichiara Mario Pusceddu,
presidente di ISVRA – dei tanti ritardi che abbiamo accumulato, e che ora presentano il conto.
I mutamenti climatici fanno ormai danni ovunque, e in tutti i settori della realtà
civile ed economica.
L’Italia è fra i Paesi più colpiti, perché ha un’economia complessivamente
avanzata, ai primi posti del mondo per valore della produzione agricola,
dell’export agroalimentare, del turismo internazionale; e perché la
conformazione del territorio la espone maggiormente alla frequenza di eventi
meteoclimatici estremi.
Siamo il Paese dell’Unione Europea di gran lunga più soggetto all’erosione del
suolo, dove più alta e diffusa è l’urbanizzazione con i connessi fenomeni di
impermeabilizzazione del suolo e dissesto idrogeologico, dove la
somministrazione di antiparassitari agricoli per ettaro, pur ridotta in misura
consistente negli ultimi anni, è più elevata.
Tutte queste criticità, agricole ed extragricole, sono state recentemente
evidenziate (audizione alla Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici
della Camera dei deputati del 11 settembre 2020) anche dal prof. Enrico
Giovannini, in qualità di portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo
Sostenibile (ASviS), già Ministro del lavoro e delle politiche sociali del governo
Letta (2013-2014) e ora Ministro delle infrastrutture e dei trasporti dell’attuale
Governo Draghi.
I fenomeni climatici estremi registrati in Italia già nei primi due mesi del 2021
ne sono conferma.
L’Agenda 2030 dell’Unione Europea stabilisce diversi obiettivi di “Transizione
Ecologica”: limitazione delle emissioni di gas-serra, estensione dell’agricoltura
biologica ad almeno il 25% della SAU (superficie agricola utilizzata), difesa
della biodiversità. Ma la prossima Politica Agricola Comune (PAC) sembra
mettere in primo piano la produttività agricola e i redditi degli agricoltori, e in
secondo piano le conseguenze ambientali di tale scelta.
“Per l’agricoltura italiana – secondo Giorgio Lo Surdo, direttore di ISVRA – la
sostenibilità ambientale deve essere prioritaria, a sostegno soprattutto dei nostri prodotti agroalimentari “food” di eccellenza, 171 certificati a DOP
(denominazione d’origine protetta) e 136 ad IGP (indicazione geografica
protetta), oltre ai vini (408 DOP e 118 IGP). La transizione ecologica, per
quanto riguarda l’agricoltura, non può essere una possibile futura opzione ma
esclusivamente una immediata dovuta certezza”.
[Informativa a cura di ISVRA – Istituto Italiano per lo Sviluppo Rurale e l’Agriturismo]
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