Un nuovo progetto per l’enologo Riccardo Cotarella: “Un onore essere chiamato a questa nuova sfida dove nacque la viticoltura. Sarà avviata una sperimentazione su vitigni autoctoni. Nel 2024 la prima vendemmia”
Una nuova affascinante sfida professionale per il winemaker Riccardo Cotarella, presidente
mondiale degli enologi, chiamato adesso a rilanciare il vino della Georgia, il Paese ex Unione Sovietica dove nacque la viticoltura, già ai tempi del neolitico.
Il progetto che chiama in causa Cotarella e la sua squadra di enologi, a iniziare dal direttore Pier Paolo Chiasso, nasce dalla volontà di due imprenditori georgiani – Bacho Bugdiashvili e Vato Otkhmezuri – e consisterà nel dare vita a una nuova sperimentazione sui vitigni tipici del territorio, su tutti il Saperavi e il Rhatsiteli, rispettivamente a bacca bianca e rossa. Ma rientreranno nel progetto anche altre varietà come Kisi, Mtsvane e Khikhvi per le uve bianche, e Alexandrouli, Mugiuretuli e Ojaleshi N per le rosse.
Il tutto sarà realizzato anche con la collaborazione dell’Università di Tbilisi.
I nuovi impianti si trovano a circa 40 km dalla capitale della Georgia, precisamente nella zona di Khashmi (provincia di Sagarejo, regione di Kakheti), dove oltre ai vigneti sta per essere realizzata anche una moderna cantina. La sperimentazione inizierà su 10 ettari già impiantati e a seguire su altri 100 ettari sempre all’interno dell’area su cui si sta costruendo la cantina. Le barbatelle sono state selezionate dalla Cooperativa Vivai Rauscedo.
“Sono onorato ed emozionato per essere stato coinvolto in questo affascinante progetto che mi porta in connessione con la terra madre della viticoltura mondiale, qual è la Georgia e con i suoi protagonisti che sono i produttori”, ha detto Riccardo Cotarella. “In tanti anni di professione mai mi era capitato di cimentarmi in questo meraviglioso Paese – ha aggiunto Cotarella – Adesso ho l’opportunità di lavorare partendo dalle origini della vite, una sfida complessa, fatta di ricerca e studio, a suo modo unica e irripetibile. Ma sono certo che, assieme ai miei collaboratori, riusciremo a dare un nuovo impulso al vino georgiano, che è poi quello che ci chiedono di fare innalzando il livello qualitativo dei prodotti. L’obiettivo è proprio quello di dare ai vini e quindi ai vitigni georgiani l’importanza della storia che possono vantare. Ci riusciremo perché il nostro bagaglio di conoscenza, il nostro know how, si sposerà alla perfezione con la passione e l’amore che i georgiani hanno per il vino e per la vitivinicoltura”. “Si inizierà con una produzione di mezzo milione di bottiglie tra rosso, bianco e spumanti – ha spiegato ancora Cotarella – La nostra prima vendemmia
sarà quella del 2024, anche se stiamo già lavorando al progetto per l’impianto delle barbatelle di nuovi vigneti e per la realizzazione della cantina”.
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