Siamo su una delle strade più iconiche di Roma, la via Appia Antica, all’interno di uno dei ristoranti più antichi della capitale, L’Archeologia che ingloba strutture romane preesistenti risalenti al I secolo d.C.
L’Archeologia era un’antica stazione di posta per il cambio dei cavalli e un importante crocevia per artisti e mercanti provenienti dal Mediterraneo. La fondazione della locanda risale al 1804.
In epoca moderna, il ristorante prende il nome attuale ‘L’Archeologia’, in riferimento agli archeologi che, durante gli scavi sull’Appia Antica effettuati dopo la Seconda Guerra Mondiale, affollavano le sale per la pausa pranzo o la cena.
La nuova apertura affianca al nome storico il concetto di ‘Privè’, che rimanda immediatamente a esclusività, eleganza, unicità ed intimità, che sono il punto di forza del nuovo format.
il Concept
L’Archeologia Privè è un ristorante nel ristorante: gli ambienti si trovano nella
stessa struttura de L’Archeologia, ma al piano superiore. Nei pressi della cantina del locale, una porta d’accesso conduce ad una scala: una volta saliti si accede al privè, lontani dalla clientela presente nelle sale del ristorante.
Le sale del Privè sono in tutto tre, quella centrale con il salotto e il bancone bar, mentre ai due lati gli ambienti dedicati alla cena: la ‘Sala Butterfly’ (un tavolo da massimo 8 persone) con uno scenografico camino e un magnifico terrazzo con vista sull’Appia Antica, e la ‘Sala delle Lucciole’ (anche qui con una capienza massimo di 8 persone al tavolo).
Gli arredi di design e la palette tra i colori terra, champagne, avorio e iuta incontrano perfettamente le antiche mura, il pavimento di epoca romana (uno spigato romano di circa 2.000 anni dove ancora si notano le tracce dei fuochi accesi per i riti funebri) e il soffitto in legno.
Il Privè, oltre al bancone bar, ha anche una cucina dedicata.
i Piatti
Il menu de L’Archeologia Privè è diverso rispetto alla carta de L’Archeologia: è un menu ‘a sorpresa’ che si basa sulle preferenze comunicate in fase di prenotazione.
La cucina dell’Archeologia Privè è in generale una cucina comprensibile, senza troppi voli pindarici, con piatti moderni, costruiti senza ingredienti ruffiani e bilanciati alla perfezione. Il centro di tutto è la materia prima stagionale unita alla ricerca: qui tutto ha una storia da raccontare, in un costante dialogo tra passato, presente e futuro, in linea con la stratificazione storica della location.
lo Chef
Lo chef Stefano Ruzzoli è un giovane talento classe 1987. Tra i suoi piatti signature realizzati per L’Archeologia: Tortello ripieno di ossobuco, con carpaccio di asparagi, aria al parmigiano e limone candito; Baccalà Pil Pil, cialda allo zucchero con uvetta e pinoli, crema di spinaci; Quaglia al barbecue servita con crema di mais affumicato, mais soffiato, tortino ripieno di fegatini di quaglia e funghi carboncelli, spugna di erbe glassata al cioccolato fondente;
Tonno marinato allo shio koji, fregola sarda alle alghe, acqua di pomodoro e crema di fagioli cannellini, servito insieme ad una focaccia a lievitazione naturale con all’interno cipolla marinata.
about L’Archeologia
L’attuale gestione del locale a piano terra è subentrata nel 1999, ha trasformato questo posto da trattoria a ristorante, segando un nuovo corso fatto di modernità che però rispetta sempre la storia e la tradizione.
Qui si parte dalla cultura gastronomica regionale per poi approdare a nuove forme d’espressione, mantenendo al centro il rispetto per una materia prima di altissima qualità.
L’Archeologia si declina in cinque ambienti, ognuno diverso e unico a suo modo.
Una menzione a parte per la Cantina, custodita in un sepolcro ipogeo del I secolo d.C.: al suo interno si possono ammirare i resti di antiche urne e una finestrella da cui un tempo i carretti dei Castelli scaricavano il vino per tenerlo in fresco; oggi offre una selezione delle migliori cantine d’Italia, rarità e bottiglie preziose, con le oltre trecento etichette presenti in carta.
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