Quel piccolo anfiteatro esposto ad ovest, nel Chianti Classico…

“Liberi come un albero, uniti come una foresta”.

Nel cuore pulsante della Toscana, dove le colline si dipanano tra vigneti e oliveti, sorge il borgo medievale di San Donato in Poggio, uno dei centri nevralgici della produzione vinicola del Chianti Classico. Qui l’Associazione Viticoltori San Donato in Poggio si è costituita nel 2018 a testimonianza e custodia di una tradizione vinicola secolare, avvalorando la grande qualità dei vini prodotti in questa Unità Geografica Aggiuntiva del Chianti Classico.

L’Associazione riunisce 18 viticoltori, ciascuno con una propria filosofia produttiva
ma uniti dal comune obiettivo di promuovere la specificità e l’unicità dei loro vini.
Questi viticoltori lavorano in stretta armonia con il territorio, rispettandone i ritmi e le
caratteristiche e producendo vini che sono effettiva espressione del loro terroir.

“Il desiderio di crescita comune è chiaro e siamo felici di aver intrapreso insieme
questo percorso. Anche perché siamo incredibilmente uniti e in sintonia di pensiero,
nell’intento di creare autentico valore”.

Ognuno dei produttori associati (Badia a Passignano, Casa Emma, Casa Sola,
Castello della Paneretta, Castello Monsanto, Cinciano, Fattoria Cerbaia, Fattoria La
Ripa, Fattoria Montecchi, Fattoria Ormanni, Il Poggiolino, Isole e Olena, Le Filigare,
Le Masse, Podere La Cappella, Poggio al Sole, Quercia al Poggio e Torcilacqua)
contribuisce alla ricchezza e alla diversità di espressione dei vini di questo areale,
spaziando dal Chianti Classico DOCG alle Riserve e Gran Selezioni, fino ad
innovativi IGT, vini bianchi e rosati prodotti con uve autoctone e internazionali.

Alessandro Masnaghetti, noto esperto e cartografo del vino italiano, ha dedicato parte
del suo lavoro sul territorio del Chianti Classico anche alla UGA di San Donato in
Poggio, meno nota delle altre, mettendone in luce le peculiarità che la rendono unica
nel panorama della denominazione.

Cos’è un’UGA? Un’area di produzione specifica e ufficialmente delimitata
all’interno di una denominazione di origine, da non confondere col termine “sottozona”, diverso dal punto di vista legislativo. Le UGA del Chianti Classico sono 11, con lo stesso significato delle MGA del Barolo, ma a differenza del Piemonte, in Toscana non esiste tradizione di cru per ragioni di complessità e variabilità territoriale che eleverebbe le UGA a numeri impossibili da gestire. I confini di alcune UGA del Chianti Classico coincidono con quelli di altrettanti Comuni, mentre i rispettivi nomi hanno per chiarezza il suffisso “in Chianti”.

L’importante ruolo storico di San Donato in Pocis è testimoniato dalla presenza nel 1260 di una sede del Vicariato della Repubblica fiorentina per esigenze militari e nel 1300 dall’istituzione della “Lega di San Donato in Pocis”, una circoscrizione amministrativa di Firenze della quale facevano parte San Donato, Barberino e Vico.

Il borgo di San Donato è stato inizialmente popolato da reduci di guerra, quindi da gente abituata a collaborare e ciò ha contribuito a creare lo spirito identitario e
solidale che resiste ancor oggi. Negli anni ‘50 arrivarono in molti dalla Liguria ed attualmente sono 3 i produttori liguri presenti nell’Associazione.

Oggi le loro vigne più antiche hanno impianti di 50 anni e l’impegno più importante dell’Associazione, oltre quello di contribuire significativamente all’economia locale e di promuovere la cultura del vino e del territorio, è quello di svolgere un ruolo cruciale nella conservazione e promozione della biodiversità attraverso la tutela delle matrici ambientali e l’incentivazione di un certo tipo di agricoltura, restituendo così dignità al termine sostenibilità, ormai tanto abusato.

Tra tutte le UGA della denominazione Chianti Classico, quella di San Donato in
Poggio è l’unica che nasce dall’accorpamento di due comuni, Poggibonsi e Barberino
Tavarnelle, quest’ultimo il più importante per estensione. Prendendo in riferimento il
corso del fiume Pesa, il suo territorio può essere ben distinto in due aree: a nord la
zona di Badia a Passignano si incunea tra le UGA di S. Casciano a nord ovest e di
Panzano a sud est, costituendo un trait d’union tra le due soprattutto dal punto di vista
geologico, oltre che della biodiversità e del paesaggio. Parliamo di una superficie
totale di 6025 ettari, di cui solo 800 vitati ed il resto a boschi e ulivi: ciò fa ben
comprendere quanto sia minima l’area vitata rispetto alla vegetazione naturale.

La maggior parte delle aziende dell’UGA San Donato in Poggio (che sono in tutto 28) si trova proprio tra il borgo di San Donato e la fascia sud dell’Unità Geografica,
ad una altitudine che varia fra i 250 e i 425 mt. s.l.m. Si tratta di un territorio che si distingue sia per la posizione geografica privilegiata, beneficiando di una buona ventilazione marina, sia per l’estrema variabilità dei suoi terreni.

Eppure la geologia di questa zona condivide una comune orogenesi. Il sollevamento
delle colline del Chianti, dovuto essenzialmente alla spinta verso l’alto da parte della
piattaforma ligure infiltratasi da nord-ovest sotto la piattaforma toscana, è qui
particolarmente evidente poiché proprio punto di contatto fra le due placche. La
successiva naturale azione delle frane di pendio, i cui detriti sono scivolati e stratificati negli adiacenti bacini marini, ha formato delle masse di sedimenti tipici come il Flysch (una successione alternata e friabile di più tipi litologici, assai specifica di questa area) ed il Galestro (scisti argillosi policromi).

A tratti affiorano le masse calcareo-marnose più compatte dell’Alberese, qui
decisamente di casa, alternate a sabbie e arenarie stratificate: lo scorrimento delle due
piattaforme ha determinato nella superficie di contatto la formazione di argille blu
che impediscono la perdita di acqua negli strati profondi creando una disponibilità
naturale molto utile in stagioni siccitose, evitando un eccesso di stress idrico. A volte
l’acqua affiora addirittura superficialmente dando origine a sorgenti.

Tutte queste caratteristiche pedoclimatiche danno origine ad una vasta gamma di
espressioni del Sangiovese, vitigno re della zona, e conferiscono ai vini di San Donato una straordinaria capacità di esprimere complessità e struttura, spesso di grande eleganza.

Grazie alla squisita accoglienza dell’azienda Quercia al Poggio (tra l’altro luogo di grande bellezza perché, ricordiamocelo, il vino è anche paesaggio!), è stato ultimamente possibile degustare il Chianti Classico di 17 delle 18 aziende consociate, di annate comprese fra il 2022 e il 2019: tutti vini puliti e freschi ma mai verticali, con un’olfattiva concentrata su frutto e fiori.

Una menzione particolare per alcuni tra i tantissimi “fuori degustazione” proposti
nell’occasione, alcuni sinceramente strepitosi:
Canaiolo in purezza 2017 – CASTELLO DELLA PANERETTA
Gran Selezione Vigneto il Poggio 2019 – CASTELLO DI MONSANTO
Preziano 2023 Sangiovese vinificato bianco – CINCIANO
Sangiovese Priscus IGT 2018 – FATTORIA MONTECCHIO (vinificato in terracotta con un 10% di Alicante Bouchet che conferisce maggior colore)
Gran Selezione Lorenzo 2020 – LE FILIGARE
Vinsanto – IL POGGIOLINO

In un mondo che si è mosso rapidamente verso l’omologazione, l’Associazione Viticoltori San Donato in Poggio ha dimostrato, e continua a farlo, come la dedizione, la passione e il rispetto per la terra possano creare prodotti di inestimabile valore, in grado di ispirare e affascinare amanti del vino in tutto il mondo.

Daniela De Morgex

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