Dal 2 al 5 aprile saranno oltre 4mila le aziende vinicole italiane che presenteranno i loro vini nei padiglioni di Veronafiere dove in contemporanea si svolgeranno anche gli altri due saloni Enolitech con Vinitaly Design e Sol&Agrifood, che porteranno il totale degli espositori a più di 4.400 aziende.
Vinitaly ha tra gli obiettivi di incrementare il business del settore, di favorire l’internazionalizzazione e il posizionamento della nostra produzione. “Sarà un Vinitaly di servizio e sempre più funzionale alle esigenze delle aziende che operano sui mercati – ha dichiarato il presidente di Veronafiere SpA, Federico Bricolo – Inoltre il risultato della campagna straordinaria di incoming realizzata quest’anno ci proietta verso il Vinitaly del futuro, leva per la competitività e la crescita di questo settore strategico del made in Italy”. Infatti sono annunciati oltre 1000 buyer (+43% sul 2022) da 68 Paesi selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia. “Garantire business e nuove opportunità commerciali per le aziende espositrici è la nostra priorità di azione- ha spiegato l’amministratore delegato Maurizio Danese che ha poi proseguito dicendo -Stiamo lavorando per avviare nuovi modelli di sviluppo per un Vinitaly più sempre più orientato sulla domanda internazionale e dal format efficientato”.
Alla conferenza stampa di presentazione della fiera, svolta il 22 Marzo a Roma, ha partecipato il ministro Masaf, Francesco Lollobrigida. Rispetto alle linee strategiche sul vino ha evidenziato che “se si parla di agricoltura si deve interloquire con l’ambiente, le infrastrutture, gli esteri. Dobbiamo evitare la concorrenza interna tra le manifestazioni di settore e dobbiamo provare a fare promozione all’estero insieme, senza divisioni. Così abbiamo lavorato con una presenza del governo più attiva a Vinitaly, per partecipare alla manifestazione con una serie di iniziative. La prima è Bacco di Vino, grazie al ministero della cultura che ci presterà due opere, di Caravaggio e Guido Reni, che saranno esposte (in fiera) grazie anche al contributo degli Uffizi”. Il ministro Lollobrigida ha inoltre anticipato alcune iniziative che si svolgeranno durante la fiera: “faremo un incontro con il ministro Urso per la valorizzazione del Made in Italy, anche per capire come operare in base ad alcune proposte europee, come il riuso. Ci sarà il ministro Schillaci per parlare di salute e della sua posizione sul vino. Abbiamo invitato le rappresentanze italiane in Europa, dove c’è molta sintonia e sinergia ed i gruppi saranno coinvolti in un convegno”.
Tra le iniziative che si svolgeranno durante la fiera “Vinitaly OperaWine, la degustazione con i 130 produttori selezionati dalla rivista americana Wine Spectator (sabato 1° aprile alle Ex Gallerie Mercatali, di fronte al quartiere fieristico). Aree tematiche quali Vinitaly Bio; International wine hall; Vinitaly Mixology; Micro Mega Wines a cura del wine writer Ian D’agata; Taste and Buy, il matching con operatori selezionati dalla rete fieristica in collaborazione con i Consorzi di tutela; Tasting Express con le più importanti riviste internazionali di settore. Oltre 80 le degustazioni previste (info su vinitaly.com), a partire dal walk around tasting dei Tre Bicchieri 2023 del Gambero Rosso (domenica 2 aprile) e dell’Orange Wine Festival (3 aprile) che vede la presenza di aziende top da 10 paesi, oltre al Vinitaly Tasting – The DoctorWine Selection a cura di Daniele Cernilli (2-5 aprile). Inoltre in programma dal 31 marzo al 3 aprile, Vinitaly and the city, il fuori salone tra mostre, eventi, degustazioni e wine talk nei luoghi più rappresentativi della città Patrimonio Unesco: Piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale.
Il peso del comparto vinicolo
L’industria vinicola italiana vale 31,3 miliardi di euro e impegna 530 mila aziende con circa 870 mila addetti. Secondo lo studio presentato da Carlo Flamini di Unione italiana vini e Giuseppe Schirone di Prometeia, il contributo del vino “non si limita alla filiera agroalimentare, ma si allarga al made in Italy nel suo insieme. Dall’analisi di oltre 40 settori rappresentativi delle cosiddette 4A (Abbigliamento, Alimentare, Arredamento, Automazione), il vino con 7,4 miliardi di euro di esportazioni nette si colloca nel 2022 al primo posto per livello del saldo commerciale, lasciandosi alle spalle gli altri campioni del Made in Italy nel mondo, sia del sistema moda che della meccanica strumentale, sorpassando gli altri comparti del lifestyle italiano come la gioielleria/bigiotteria (+6,8 miliardi di euro), la pelletteria (+6,7 miliardi di euro) e l’abbigliamento (+6,4 miliardi di euro)”.
Andrea Gabbrielli
Romano, giornalista e scrittore, dal 1989 è stato caporedattore della guida Vini d’Italia e dal 1992 caposervizio del mensile Gambero Rosso. Dal 1996 è libero professionista. Vincitore di vari premi giornalistici nazionali e internazionali, autore di libri e trasmissioni televisive, è giurato nei concorsi internazionali Mondial de Bruxelles e Mundus Vini.