Sicilia en primeur 2023, il valore dell’enoturismo

Oltre cento giornalisti nazionali e internazionali accreditati, nove enotour nelle aree vinicole, ottocento vini in degustazione, sessanta aziende vitivinicole partecipanti, cinque masterclass, hanno chiuso con successo la diciannovesima edizione di Sicilia en Primeur. L’evento itinerante, ideato da Assovini Sicilia, ha scelto Taormina e Radicepura per presentare alla stampa in anteprima i vini dell’ultima vendemmia e fare il punto sulla crescita dell’enoturismo. E proprio a quest’ultimo è stato dedicato un approfondimento che ha indagato sulle specificità dell’offerta legata al mondo del vino siciliano.
Non a caso secondo un sondaggio che ha coinvolto 69 su 100 cantine di Assovini Sicilia, il 90% delle aziende ha una struttura adibita all’enoturismo per la degustazione in cantina. Il 32% di queste possiede una struttura ricettiva con posti letto e il 30% offre una proposta di ristorazione. I servizi offerti dalle cantine Assovini sono sempre più curati e diversificati, trasformandosi in wine experience: oltre il 51% offre dai corsi di cucina ai percorsi benessere, dal wine trekking ai tour che interagiscono sempre più con il paesaggio e la cultura dei luoghi.

Di tourism wine destination ha parlato il professore Benedetto Puglisi, direttore scientifico del master in Tourism Hospitality & Event Management di BeAcademy, “Le wine destination non rappresentano solo un prodotto turistico ma un modello di sviluppo territoriale sostenibile-L’interesse per questo settore è cresciuto tantissimo negli ultimi anni. La Sicilia in questo contesto ha fatto emergere eccellenze e grandi potenzialità di sviluppo”. Roberta Garibaldi, docente presso l’Università degli Studi di Bergamo e presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, nel suo intervento su Trend e Tendenze del Turismo Enogastronomico ha evidenziato che “La Sicilia conferma il suo primato come migliore meta enogastronomica per i turisti italiani grazie al fascino esercitato dal food & wine. L’enoturismo è uno dei punti di forza dell’offerta, e nel futuro sarà chiamato ad evolversi ed arricchirsi. Guardando ai desiderata degli italiani che hanno intenzione di compiere un viaggio enogastronomico in Sicilia- continua Roberta Garibaldi- forte è la voglia di vivere gli spazi aperti ed immergersi nella ruralità, primeggiano le degustazioni al tramonto (indicate dal 66%), cene in vigna (60%), vendemmia turistica (46%), wine trekking (42%) passando per il nuovo trend del foraging (46%). La parola chiave è diversificare, ma in base al target, senza dimenticare proposte ad hoc per famiglie con bambini”. Nella diversificazione dell’offerta, oggi l’enoturismo incontra anche le richieste del segmento luxury.

“L’evoluzione del turismo anche per noi è quindi sempre più esperienziale” ha sottolineato Lorenzo Maraviglia, general manager del San Domenico Palace -Four Seasons Hotel di Taormina – nel suo intervento ” L’enogastronomia accompagna ogni percorso dell’ospite, i tour in cantina sono tra le esperienze più richieste. I nostri ospiti sono affascinati dalle gestioni familiari ma soprattutto considerano importante che dietro qualsiasi esperienza ci sia un racconto”.

Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini, ha detto che “La Sicilia ha tutte le carte in regola per diventare la Napa Valley del Mediterraneo. Il valore culturale del vino affascina ed attrae sempre di più e diventa simbolo di eccellenza del Made in Sicily”.

La qualità dell’annata 2022
“L’annata 2022 è stata una delle più eterogenee degli ultimi anni, qualitativamente molto ricca e diversificata, come si può riscontrare dall’eleganza, dalla maturità fenolica e fragranza dei vini prodotti. I territori viticoli siciliani, estremamente diversi per peculiarità orografiche, ampelografiche e microclimatiche, hanno vissuto una buona annata produttiva, nella media degli ultimi anni, con un incremento nella ricchezza delle diverse espressioni qualitative per le diverse varietà”  – ha spiegato Mattia Filippi, enologo e fondatore di Uva Sapiens.

La Doc Sicilia, motore di sviluppo
Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, ripercorrendo la storia del Consorzio DOC Sicilia sin dal 2012, anno della sua fondazione, ha sottolineato che “La ricchezza dell’isola è data da un clima invidiabile ma anche da un territorio che presenta più di 70 varietà autoctone e 42mila ettari di viticoltura sostenibile. Tra i nostri impegni prioritari c’è quello di dedicarci alla conservazione della biodiversità generata dai 3.000 anni di viticoltura nell’isola”. Grazie alla Fondazione SOStain Sicilia, nata nel 2020 dalla volontà di Assovini Sicilia e del Consorzio di tutela Vini DOC Sicilia, la sostenibilità è un obiettivo ormai condiviso da molte aziende. Il presidente Alberto Tasca ha raccontato i nuovi progetti di ricerca che la Fondazione a cui aderiscono 39 cantine associate e più di 20 milioni di bottiglie certificate. A partire dalla bottiglia da 410 grammi in vetro riciclato dalla raccolta differenziata in Sicilia e prodotta nella vetreria di Marsala della multinazionale OI, che tra poco sarà consegnata alle cantine aderenti. Questa sola iniziativa, unica in Italia, abbasserà l’impronta carbonica delle aziende aderenti in modo sostanziale.
Assovini Sicilia è un’associazione che riunisce 100 aziende vitivinicole siciliane di piccole, medie o grandi dimensioni, che condividono principalmente tre elementi: il controllo totale della filiera vitivinicola, dal vigneto alla bottiglia; la produzione di vino di qualità imbottigliato; la visione internazionale del mercato, la sostenibilità.

di Andrea Gabbrielli

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Romano, giornalista e scrittore, dal 1989 è stato caporedattore della guida Vini d’Italia e dal 1992 caposervizio del mensile Gambero Rosso. Dal 1996 è libero professionista. Vincitore di vari premi giornalistici nazionali e internazionali, autore di libri e trasmissioni televisive, è giurato nei concorsi internazionali Mondial de Bruxelles e Mundus Vini.

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