Passito di Pantelleria su Wine Searcher, ottimi risultati / di Andrea Gabbrielli

Per gentile concessione di Pantelleria News Numero 25956-25961 Anno XXI del 09/04/2020

Di Andrea Gabbrielli

Ogni secondo ci sono 7 consumatori nel mondo che cercano una bottiglia di vino attraverso il sito Wine Searcher. Tra le richieste, insieme a 10 milioni di altri vini– si avete letto bene, dieci milioni– c’è anche il Passito di Pantelleria.

Chi scrive ha chiesto al sito di indicarci quali sono i 10 Passito di Pantelleria più richiesti. Ecco cosa ci hanno risposto.

Ai primi due, il Passito di Pantelleria Ben Rye di Donnafugata che conquista il 1452° posto -un risultato a dir poco eccezionale- seguito dal Passito di Pantelleria Cantine Pellegrino al 9813° posto. Gli esperti del sito Wine Searcher (WS) giudicano però eccellenti anche i piazzamenti ottenuti dal Passito di Pantelleria Padre della Vigna di De Bartoli (24.210° posto) e del Passito di Pantelleria Sangue d’Oro di Bouquet (24.884° posto).

Tenendo conto che la produzione del Passito di Pantelleria e in generale la produzione del vino pantesco è una goccia nel mare della produzione vinicola del pianeta, tutte e 10 le aziende – Most popular Moscato di Pantelleria Wine – debbono essere molto orgogliose del risultato raggiunto.

Su WS ogni anno vengono effettuate 220 milioni di ricerche, circa 18,3 milioni al mese, 4,2 milioni a settimana pari a 600mila al giorno. La classifica cioè l’indice di popolarità, è ricavato dal numero delle richieste complessive che ogni giorno vengono effettuate dai consumatori di tutti i Paesi del mondo di uno specifico vino. Il sito non vende nulla ma trova il vino, l’annata, il prezzo, il negoziante (25.000 retailers di 157 paesi), insieme al giudizio dei critici enologici, varie informazioni sul territorio di produzione, sulle modalità di abbinamento e così via.

Il pezzo forte di Wine Searcher sono i dati: un’immensa memoria di prezzi e di annate che non ha eguali. Per esempio, è possibile conoscere le variazioni del prezzo di un vino nell’arco di 5 o 10 anni, ma anche avere la lista dei vini più costosi o più economici.

Questa immensa mole di notizie permette di comprendere i gusti e le tendenze dei consumatori dei singoli Paesi, dei veri e propri report marketing per pianificare strategie o per conoscere meglio i propri consumatori. Oltre alla versione aperta, ce n’è anche una “professionale” a pagamento (100 Usd) che permette di scavare a fondo nei data system.

Una curiosità

I dati di Wine Searcher segnalano che nessuno dei vini italiani entra nella classifica, molto ambita, dei 50 vini più costosi del mondo. Magari qualcuno si scandalizzerà per i prezzi che alcuni vini riescono a raggiungere ma l’offerta e la domanda anche in questo caso decidono. L’elenco si basa sul prezzo medio di una bottiglia standard (750 ml), aggiornato al maggio scorso. Per essere incluso nella lista, un vino deve avere almeno cinque offerte che coprono almeno quattro annate (due delle quali devono essere state negli ultimi 10 anni).

Al primo posto troviamo Musigny Grand Cru Domaine Leroy con l’astronomico prezzo medio di 21.648 dollari Usa (prezzo massimo di 82.855 dollari per l’annata più vecchia), all’ultimo Musigny, il Grand Cru del Domaine Jacques-Frederic Mugnier (prezzo medio 2.288 dollari e massimo 5.745 dollari).

Insomma, nemmeno per i nostri più costosi Supertuscan c’è posto. Il che, a ben guardare, può essere anche un’opportunità, visto che il Sassicaia, al primo posto tra i più desiderati al mondo, si può acquistare a soli 221 euro e il Masseto a 670 euro, un vero e proprio affare per gli amanti del vino italiano nel mondo. Il Barolo Monfortino Riserva è invece il più costoso con un prezzo di 1.069 euro (tasse escluse), che non è poco ma non è sufficiente ad entrare nella Top 50. I dati si riferiscono al 2019 e sostanzialmente non sono cambiati. Una cosa è certa: le distanze tra i nostri vini più cari e francesi più costosi, non si sono nel frattempo ridotte.

 

La top 10 dei vini italiani. Indice di popolarità mondiale

7° Tenuta San Guido Sassicaia Bolgheri
20° Marchesi Antinori Tignanello Toscana Igt
42° Masseto Toscana Igt
43° Ornellaia Bolgheri Superiore
52° Fontodi Flaccianello della Pieve
62° Colli della Toscana Centrale Igt Marchesi Antinori Solaia Igt
72° Giacomo Conterno Monfortino Barolo Riserva Docg
109° Gaja Barbaresco Docg
112° Bartolo Mascarello Barolo Docg
129° Montevertine Le Pergole Torte

http://www.pantelleria.com/news/lista_news.asp?NEWS_ID=25390

 

Andrea Gabbrielli, romano, giornalista e scrittore, dal 1989 è stato caporedattore della guida Vini d’Italia e dal 1992 caposervizio del mensile Gambero Rosso. Dal 1996 è libero professionista. Nel 1990 ha vinto il Premio Internazionale Barbi Colombini, nel 2012 il Premio giornalistico Terre del Nero di Troia, nel 2014 il Premio giornalistico Rieti Cuore Piccante, nel 2018 l’Etna Wine Award e il Premio Internazionale Casato Prime Donne, sezione Io e Montalcino. E’ giurato nei concorsi internazionali Mondial de Bruxelles e Mundus Vini. Collabora con le più importanti testate enogastronomiche – tra cui il Gambero Rosso e il
settimanale Tre Bicchieri – per cui svolge servizi in Italia e all’estero. Tra le sue pubblicazioni: Pierluigi Talenti – L’altro Brunello (Veronelli editore); Gianni Masciarelli – Un vignaiolo a modo suo (Veronellieditore); Il Vino e il Mare-Guida alla vite difficile delle piccole isole (2011 – Iacobelli Editore).

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Romano, giornalista e scrittore, dal 1989 è stato caporedattore della guida Vini d’Italia e dal 1992 caposervizio del mensile Gambero Rosso. Dal 1996 è libero professionista. Vincitore di vari premi giornalistici nazionali e internazionali, autore di libri e trasmissioni televisive, è giurato nei concorsi internazionali Mondial de Bruxelles e Mundus Vini.

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