Greco di Tufo 2018 e 2019 – Speciale Campania Stories 2020 / di Monica Coluccia

Speciale Greco di Tufo 2019 e 2018

Mettiamo in fila gli assaggi dei vini a Docg Greco di Tufo delle annate 2019 e 2018, grazie ai campioni che sono stati resi disponibili da un nutrito numero di produttori per la recente edizione di Campania Stories (Paestum, 1-4 settembre 2020).
Un’indagine che non esaurisce l’analisi sull’offerta della denominazione ma che crediamo rappresentativa e che contiamo serva a fornire spunti critici e argomenti di riflessione sulle annate, i singoli vini e lo stile produttivo dei diversi interpreti.

Annata 2019*. 17 i campioni posti in degustazione.
Dagli assaggi dei Greco di Tufo Docg provenienti dalla vendemmia 2019 -la maggior parte delle etichette di seguito processate sono vini di annata e non da cru- viene fuori un’immagine forse poco classica per il Greco di Tufo, un vino che solitamente si mostra abbastanza burbero e poco accondiscendente, soprattutto dal punto di vista gustativo. Sembra, infatti, che nel 2019 il greco irpino abbia voluto indossare, per una volta, abiti più comodi o di una taglia in più, senza utilizzo di tessuti elasticizzati (niente tubini fascianti per le donne e niente camicie slim per gli uomini) per incedere con un’andatura più rilassata e blasé. La cosa non è necessariamente negativa. Anzi, significa che potremo godere prima e con soddisfazione della prontezza e dell’espressività dei prodotti che ne sono venuti fuori, hic et nunc, senza aspettarne troppo le dinamiche evolutive. Qualcuno – i nomi vanno ricercati tra le firme storiche della denominazione- riesce comunque a tenere la barra a dritta e a imporre la classica misura. Vedremo che ne sarà dei cru dello stesso millesimo il prossimo anno. Per chi ne volesse sapere di più sui fattori climatici e produttivi dell’annata 2019 ne abbiamo parlato qui.

1) Greco di Tufo Docg Vigna Cicogna 2019 – Benito Ferrara
Dorato chiaro e lucente. Accoglie con un’idea nitida di raffinatezza olfattiva. Ancora tutto molto soffuso ma ben disposto: ci sono gli agrumi, le erbe aromatiche, il tintinnio salino. Un naso con battiti ancora molto lenti cui però segue una bocca tutta d’un pezzo, energica, tenace, piena di scatti e doppi passi. Un Greco di Tufo per palati avvezzi alla grinta pseudotannica della tipologia e senza cedevolezze, nemmeno nella lunga persistenza.

2) Greco di Tufo Docg Cutizzi 2019 – Feudi di San Gregorio
Paglierino chiaro, dorato a tratti. Profilo aromatico che esprime una marcata finezza nonostante resti contenuto nell’intensità. Nespola, girasoli e frutta secca, in prima battuta, sono le percezioni che anticipano un sorso rispondente e saporito ma più cheto del solito per energia gustativa. Uve provenienti dalla selezione in vigneti del comune di Santa Paolina, soprattutto dal vigneto da cui prende il nome, e che ha ridefinito lo skyline dell’areale della Docg lato Tufo.

3) Greco di Tufo Docg 2019 – Villa Raiano
Paglierino chiaro. Naso a connotazione gentile di frutta fresca bianca croccante; qualcosa di floreal-vegetale con un contrappunto appena vanigliato che dà voce al contributo di dolcezza e rotondità. Semplicità e docilità soprattutto al gusto, opportunamente accogliente e pronto, ottenuto dal meticoloso blend di uve provenienti da vigne in gestione in quasi tutti i comuni dell’areale della Docg: Montefusco, Tufo, Santa Paolina, Petruro Irpino, Altavilla Irpina.

4) Irpinia Greco Dop Ermes 2019 – Antico Castello
Paglierino vivido con strie verdi. Approccio olfattivo delicato e naso di frutta bianca e secca (melone bianco e mandorle fresche) e uno sbuffo cipriato. Più grintoso e austero al sorso, ritmato nel corpo da un passo acido che scorta verso un finale dimensionato ma astringente e teso. Uva bianca in terra d’aglianico a San Mango sul Calore -che proviene da vigne di dieci anni allevate a 400 metri sul livello del mare- e quindi un greco oriundo irpino che non può fregiarsi della Docg ma che fornisce un vino assolutamente in linea con l’espressività verietale del vitigno in questione.

5) Greco di Tufo Docg 2019 – Le Masciare
Giallo dorato vivido e carico, offre un naso composto e fruttato, quasi “levigato” da toni gelatinosi e gourmand (litchi, caramella gommosa al limone, susina goccia d’oro). Bocca più tonica e di bella spinta acida in un contesto che resta piacevole ed equilibrato, con chiusura molto lineare e rispondente in fin di bocca. Pienezza di frutto probabilmente ascrivibile all’età delle vigne (circa 30 anni) di una delle rare parcelle ancora vinificate dai più audaci nella frazione Chianchetelle a Chianche.

6) Greco di Tufo Docg 2019 – Cantine di Marzo
Paglierino chiaro con strie appena dorate. Timbro olfattivo flebile, certo non un vino che vuole impressionare per intensità. Punta invece sulla pulizia e la nitidezza delle percezioni vegetal-erbacee, incalzate da una bella verve agrumata. Leggero nel corpo, ha bocca rispondente e scarna, picchiettata da sapori salini e spigolature acide. Serrato il finale. Caratteri che ne fanno un greco affilato e appena scontroso in questa fase. Da uve selezionate nelle vigne di almeno venti anni nelle frazioni San Paolo e Santa Lucia nel comune di Tufo.

7) Greco di Tufo Docg Terrantica 2019 – I Favati
Paglierino tenue con riflessi ancora verdi. Una idea di freschezza cromatica che prova a irrobustirsi al naso con rimandi a mela annurca, mandorla fresca, nespola acerba e gerbere, il tutto abbracciato da una sigla insolitamente mellita che ne “solarizza” il quadro. Sorso in contrazione, che rilascia sapori rotondi e fruttati, appena solleticati da un intreccio salino-ammandorlato nel finale.

8) Greco di Tufo Docg Mefite 2019 – Canonico e Santoli
Chiarissimo nel colore. Dal gradevole naso leggero, acerbo, con nitidezza olfattiva declinata su aromi di agrumi ed erbette, con sorso scarno nella struttura che poggia sull’acidità il suo semplice carattere gustativo. Da uve provenienti da Montefusco e Santa Paolina.

9) Greco di Tufo Docg Serum 2019 – I Capitani
Paglierino dorato. Naso austero e salino, con una delicata sigla affumicata a intarsiare un naso da toni accomodanti. Gradevole al gusto, declinato più verso la componente morbida rispetto alle impressioni olfattive. Fa il suo con buon equilibrio. Da uve raccolte tra Montefusco e Tufo.

10) Greco di Tufo Docg Le Arcaie 2019 – Passo delle Tortore
Paglierino chiaro velato d’oro. Approccio olfattivo semplice dal profilo disegnato da profumi di acacia e mela Fuji. Bocca più tesa e austera: nonostante ci sia buon succo, un carattere di tenace astringenza, non solo acida, ne rallenta la corsa e ne imbriglia l’espressività in questa fase. Fermentazione in acciaio e barrique di uve provenienti da vigne alte in quota (sopra i 600 slm) a Montefusco.

11) Greco di Tufo Docg 2019 – Tenuta del Meriggio
Paglierino intenso con cenni dorati. Naso a trazione fruttata di buona piacevolezza che apre su note di pesche, susine e agrumi dolci. Sorso morbido in avvio e di buona freschezza, arretra in corsa diventando appena scorbutica nel finale per una scodata un filo asciugante.

12) Greco di Tufo Docg 2019 – Di Meo
Accoglie con un colore intenso, dorato e lucente. Naso interlocutorio, contratto e non ancora risolto in questa fase. Dopo energica areazione vengono fuori percezioni di ananas, pesca bianca, tiglio e timo. Ha struttura leggera e breve persistenza sul registro vegetale. Una dicotomia che diventa l’elemento divertente dell’assaggio.

13) Greco di Tufo Docg 2019 – Donnachiara
Paglierino con qualcosa di verdolino. Caratterialmente tratteggiato da prevalenti sentori erbacei e floreali: gramigna, gerani e fiori di campo. Uno sbuffo pungente vela un po’ il quadro. Essenzialità e snellezza tracciano anche il profilo gustativo, di media struttura e lesto nel finale.

14) Greco di Tufo Docg Daltavilla 2019 – Tenuta di Pietrafusa
Paglierino dorato e luminoso. Quadro olfattivo con un forte carattere gourmand e dolcino, “lievitoso” a tratti, raccontato da sensazioni fruttate decise di pesca noce, susina gialla e melone maturo. Bocca sullo stesso registro, nitida e pulita, piacevole e chiaramente alla ricerca del consenso. Da vecchie vigne in carico alla famiglia Avallone (Villa Matilde) tra Altavilla Irpina, Tufo e Chianche.

15) Greco di Tufo Docg Vesevo 2019 – Vesevo
Paglierino chiarissimo con rimandi al verde. Offre un approccio olfattivo flebile e delicato, rianimato da guizzi agrumati e floreali (di fresia). Bocca pulita, agile e volutamente equilibrata, appena cedevole in chiusura su ritorni ancora fruttati. Compitino ben svolto. Un numero considerevole di bottiglie (80.000) prodotte per il Gruppo Farnese da uve selezionate tra Santa Paolina, Tufo e Montefusco.

16) Greco di Tufo Docg (GDO) 2019 – Cantine di Marzo
Dorato brillante. Buon riscontro olfattivo, ma di intensità contenuta, fatto di sentori di acacia, mela e mandorla. Assaggio fresco e corretto, fruttato e di medio corpo. Finiscono in questo prodotto le uve delle vigne più giovani in proprietà nel comune di Tufo.

17) Greco di Tufo Docg Nestor 2019 – Tenuta Cavalier Pepe
Ben dorato, svela un naso stranamente cedevole e pronto con una timbrica fruttata e solare, più pesca gialla che bianca, più melone giallo che bianco, più mela golden matura che verde. Ritorna sul registro maturo anche al gusto, coerente e pieno.

Annata 2018*. 13 i campioni posti in degustazione.
Verrà ricordata come l’annata dell’abbondanza e della grande resa, sia in vigna sia in vinificazione. Un’annata dal grande equilibrio, ottenuto grazie a uva sana, con vigne irrorate dalla pioggia nei momenti giusti (maggio, giugno e qualcosa a settembre). Tanta uva in vigna e ricchissima di succo in vinificazione, con acidità, struttura alcolica e pH quasi perfetti, valori utili per ottenere vini equilibrati, espressivi aromaticamente, di incisiva tensione acida e caparbietà salina, con una più che buona gittata evolutiva.

1) Greco di Tufo Docg 2018 – Bambinuto
Dorato chiaro e cristallino. Presenta un naso che spinge all’utilizzo dell’aggettivo affascinante, soprattutto per delicatezza e ampiezza aromatica: nulla di urlato ma tutto disposto con cura. La pienezza espressiva è fornita da sentori di melone bianco, pesca gialla e mela annurca, con continui slanci salini, di frutta secca e di erbe aromatiche. Il concetto di continuità dello sviluppo gustativo si materializza regalando un assaggio di notevole soddisfazione e disincanto, nonostante l’esuberante spalla acido-sapida.

2) Greco di Tufo Docg Miniere 2018 – Cantine Dell’Angelo
Dorato pieno. Naso interlocutorio come di consueto nell’approccio, sulfureo, scorbutico ma profondo, con ricordi di arancia tarocco, girasoli, nocciola, pesca gialla e melone giallo. Un leitmotiv giallo, dorato e sabbioso, incalzato a tratti da ritorni di macchia mediterranea e radici. Bocca di grande tensione e di gran succo già in avvio, piena ma non pesante, che squaderna un abbraccio pseudotannico e rigoroso con intensi rilasci acidi e salini e un morso di grande presa e persistenza. Da uve raccolte in località Miniere di Zolfo a Tufo.

3) Greco di Tufo Docg Picoli 2018 – Bambinuto
Bello il racconto che offre questo vino per la raffinatezza espressiva che riesce a regalare in un contesto di decisa austerità. Paglierino intenso e vivido, si offre con lentezza al naso con sentori nitidi e cesellati, dapprima linfatici e agrumati poi più inclini alla frutta fresca, gialla e croccante. Si offre disteso in avvio gustativo per poi mostrare gradualmente la sua vigoria acida e salina, con passo continuo fino all’allungo godurioso della persistenza, succosa e saporita. Da uve provenienti dal cru omonimo a Santa Paolina.

4) Greco di Tufo Docg Torrefavale 2018 – Cantine Dell’Angelo
Dorato carico. Naso “greco”, che dà idea di maturità e pienezza. Denso e fruttato di pesca gialla e nespola, cerealicolo di grano, floreale di girasoli, di ottima apertura minerale. Bocca carnosa, ben tonda e ricca di sapore in avvio, si smarca subito dalle smancerie per il passo ritmato di acidi e sali; persistenza austera, declinata su sapori di frutta secca e fiori essiccati. Il Torrefavale resta un Greco di Tufo capace di sfoggiare la sua robustezza senza il minimo sforzo. E la domanda, anno dopo anno, resta sempre la stessa: come fa il calabrone a volare?

5) Greco di Tufo Docg Vigna Laure 2018 – Cantine Di Marzo
Naso dorato chiaro. Profilo olfattivo di coinvolgente apertura aromatica, tutta da raccontare per la sua profonda stratificazione. Non si concede per intensità ma per densità delle sensazioni di nespola e pesca noce, pepe bianco e timo, cedro e leggeri spunti di chiara mineralità sulfurea. Di ottima struttura, il gioco tra acidità infiltrante e sapidità diffusa si fa protagonista dell’assaggio. La persistenza a lento rilascio appaga e diverte. Dal vigneto omonimo in frazione San Paolo a Tufo.

6) Greco di Tufo Docg 2018 – Di Prisco
Tonalità paglierino intenso, quasi oro. Ha naso “greco”, ossia che spara subito la sua grandissima spinta minerale. Olfatto che potremmo definire impetuoso per il modo di porgere gli aromi di pesca, pannocchia di mais arrostito, rosmarino, salvia e scorze di agrumi disidratate. L’impeto olfattivo prosegue al gusto, voglioso di sbaragliare grazie alla enorme dotazione acida e salina. Da uve provenienti dal comune di Montefusco.

7) Greco di Tufo Docg Ponte dei Santi 2018 – Villa Raiano
Paglierino sfumato d’oro. Coinvolgente progressione olfattiva per intensità e definizione. L’impetuosa presenza aromatica è espressa da percezioni di agrumi, tiglio, fiori di campo, salvia ed erba fresca, il tutto reso ancor più intrigante da un leggero riverbero affumicato. In bocca impone la sua personalità decisa; ha grip derivante dall’intreccio a maglie strette di acidità e salinità, in un contesto comunque equilibrato da una buona spalla alcolica, perfettamente integrata. Siamo solo alla seconda annata prodotta e il Ponte dei Santi già si pone come cru per l’indagine sull’espressività delle vigne di Altavilla Irpina, comune che ha ancora pochissimi interpreti che forniscono tale possibilità.

8) Greco di Tufo Docg 2018 – Vigne Guadagno
Tandem naso bocca di grande originalità espressiva. Spiccatamente floreale al naso in avvio – percezione insolita per un greco- che prosegue con profumi di sesamo tostato, ghiaia, erica, maggiorana e giuggiole. A questa impostazione aromatica straniante ma coinvolgente per piacevolezza fa da contraltare una bocca davvero bella, setosa e continua, che avvolge nel suo succo le sue intrinseche durezze. Da uve selezionate nei vigneti di Santa Paolina.

9) Greco di Tufo Docg Aletheia 2018 – Donnachiara
Dorato chiaro. Naso sinuoso e gourmand, che pare “conciato” nonostante non sia dichiarato utilizzo di legno in fase di lavorazione ma solo acciaio e dodici mesi di affinamento sui lieviti. Una generale impressione di setosità olfattiva determina la sua piacevolezza. Connotazione dolce a tratti, appena scalfita da una vitalità agrumata, che viene ribadita al gusto, in cui mostra subito un deciso equilibrio gustativo tra quota glicerica e una sponda di salvifica energia acida.

10) Greco di Tufo Docg Vigna Serrone 2018 – Cantine Di Marzo
Dorato intenso. Ha naso caldo e solare con tratti chiaramente cerealicoli (grano e avena) con tracce vegetal-agrumate che rinfrescano il quadro. Bocca piena e carnosa, di gradevole impatto gustativo in avvio che si rivela di altra foggia da metà corsa in poi: subentrano acidità e salinità irruente a rendere molto austero il sorso che conclude decisamente ammandorlato. Uve provenienti dalla zona denominata Serrone in frazione Santa Lucia a Tufo.

11) Greco di Tufo Docg Vigna Ortale 2018 – Cantine Di Marzo
Paglierino sfumato d’oro. Presenta un naso con schietti aromi di mela smith, pompelmo, fieno fresco e tracce saline. A far da contraltare alla piacevolezza olfattiva arriva un sorso eccessivamente teso, molto energico e salino, caratteristiche che rendono l’assaggio un po’ aggressivo in questa fase. Resta la curiosità di capire che cosa ne sarà tra qualche mese.

12) Campania Greco Igp 2018 – Pietracupa
Dorato chiaro, con qualche sprazzo verdolino. Passo olfattivo più contenuto del solito, primariamente floreal-erbaceo; fanno capolino brividi agrumati ancora non in chiara espressività aromatica. Difficile lettura al gusto, arcigno e austero come atteso, di struttura esile ma con acidità e salinità da pugile di categoria pesi massimi. Corsa contratta in questa fase, con distensione gustativa arrestata proprio dall’eccessiva esuberanza acido-salina. Vedremo cosa saprà regalarci con il giusto tempo in vetro, come da sua abitudine.

13) Greco di Tufo Docg Colle dei Lauri 2018 – Tenuta del Meriggio
Paglierino-dorato. Naso dal profilo austero, con decisi ricordi di radici, corteccia e frutta secca. Poco concessivo anche al gusto, rigido per acidità, ancora contratto e di difficile lettura. Da attendere in bottiglia.

Monica Coluccia

 

*I campioni sono elencati in ordine di soggettiva preferenza.

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E' sommelier dal 2004. E' stata nelle redazioni di riviste e guide di settore di diffusione nazionale (Duemilavini, Bibenda, AIS-Vitae, L’Espresso, Le Migliori 99 Maison di Champagne). Organizza seminari di degustazione in tutta Italia grazie alla sua profonda conoscenza dei territori vitivinicoli italiani e internazionali. Scrive per gli appassionati del vino su vinotype.it e per la Guida Bollicine del Mondo di Identità Golose.

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