Il Consorzio Frascati e i suoi comuni: tra Ville, vigneti e boschi / Per chi l’avesse perso

Ville

Sebbene la Doc Frascati, la Docg Frascati Superiore e la Docg Cannellino di Frascati si identifichino con la città di Frascati, la relativa zona di produzione ricade per intero sia nel territorio del comune omonimo che nei comuni di Grottaferrata, Monte Porzio Catone, e in parte in quelli di Roma e Montecompatri.

Frascati si trova nel Lazio, nell’area dei Castelli Romani, sui Colli Albani, e parte del suo territorio è compreso all’interno dei confini del Parco regionale dei Castelli Romani al di sotto del monte Tuscolo. Con i suoi oltre 22 mila abitanti è uno dei 121 comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale.

Frascati è attraversata dalla Via Tuscolana una delle strade costruite nel periodo medievale per collegare Roma a Tusculum (odierna Frascati) che si allunga in parallelo al percorso romano della Via Appia, strada attiva ancora oggi e che collega la capitale sempre alla zona dei Castelli, ma più a sud.

La necessità di intensificare i collegamenti tra Roma e Frascati si rafforzò con il proliferare delle ville-podere, nate appunto nel periodo medievale, e dall’attività agricola dei Castelli Romani, indotta dalla Capitale, o che in essa aveva il suo maggior mercato.

L’attuale paesaggio di Frascati e dei Castelli Romani, nel quale si alternano vigneti, boschi e meraviglie architettoniche, ha quindi profonde origini, in parte assimilabili al forte intreccio con Roma.

L’intensificarsi dei boschi nella zona del Vulcano Laziale, ad esempio fu intensificata con l’impianto di castagno da legname, per soddisfare la forte richiesta di quel materiale per costruzioni e mobili- e in parallelo allo sviluppo locale dell’attività agricola, soprattutto quella vitivinicola, che richiedeva l’uso di molto legname.

Del vino e della sua storia parleremo altrove

Delle splendide “Ville Tuscolane” possiamo dire che molte nacquero come “case di campagna” circondate come erano da terre coltivate e da boschi. Alcune di queste vennero poi trasformate in veri e propri palazzi signorili, altre nacquero come veri castelli, nei quali si impegnarono architetti e artisti tra i più grandi dei secoli XVI e XVII.

Alcune di queste splendide dimore furono costruite dalla nobiltà papale e destinate tra l’altro ad essere vissute della corte pontificia soprattutto nel periodo estivo, altre rappresentavano uno status symbol dell’aristocrazia romana che le adibiva a luoghi di rappresentanza. Nella loro struttura di base queste ville ricordano l’impostazione della villa romana d’epoca imperiale, in quanto luoghi di ritrovo e meditazione, con l’utilizzo del “ninfeo” come parte decorativa della struttura del giardino del castello.

La ricchezza di acqua e di mezzi a disposizione per abbellire le ville, diede modo ai molti architetti coinvolti di esprimere la propria fantasia con imprese di scultura e scenografia architettonica che caratterizzarono molte aree delle ville trasformandole in veri e propri parchi di divertimento.

Oggi le ville sono in buone condizioni strutturali, pur avendo subito danni importanti durante la seconda guerra mondiale quando, intorno alle ore 12 dell’8 settembre 1943, Frascati, sede del comando tedesco del feldmaresciallo Kesselring, fu pesantemente bombardata: 130 Boeing B-17 americani, le Fortezze volanti, sganciarono ben 1.300 bombe sulla città. Persero la vita circa 500 civili e 200 soldati tedeschi, metà degli edifici andò distrutta e tra questi molti monumenti e ville.

Le dodici Ville Tuscolane, che ricadono nel territorio comunale di Frascati e nei territori dei confinanti Monte Porzio Catone e Grottaferrata, hanno nomi facilmente riconducibili ai luoghi o alle famiglie che le hanno costruite, ristrutturate ed abitate, famiglie che hanno legato a doppio filo le loro storie con quelle della storia di Roma, d’Italia e della Chiesa: Villa Aldobrandini, Villa Falconieri, Villa Torlonia, Villa Parisi, Villa Lancellotti, Villa Tuscolana (o Rufinella), Villa Sora, Villa Sciarra, Villa Mondragone, Villa Grazioli, Villa Muti, Villa Vecchia.

Alcune di queste ville sono visitabili tramite il Parco Regionale dei Castelli Romani all’interno del programma di visite guidate che annualmente il Parco propone (www.parcocastelliromani.it).

[Crediti Foto: Ente Parco dei Castelli Romani]

Pubblicato il 16 novembre 2016

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Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.

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