“Api Sentinelle” per la tutela del territorio

Nel corso degli anni il numero di api presenti sul territorio si è drasticamente ridotto, causando notevoli scompensi per tutto l’ecosistema e per il comparto agricolo.
Riscontrata per la prima volta nel 2006 in Nord America, la  sindrome dello spopolamento degli alveari (SSA, in inglese CCD, ovvero Colony Collapse Disorder, o anche “Disturbo da Collasso dell’Alveare” ) è un fenomeno ancora poco conosciuto a causa del quale le colonie di api (Apis mellifera) periscono bruscamente. Insetticidi, inquinamento, radiazioni, e altre ancora da identificare, sono le cause che portano al collasso delle colonie e allo spopolamento degli alveari.

Un alveare mediamente ha circa 70.000 api mielifere e un’ape visita 700 fiori in media al giorno, per cui un alveare con 20.000 api visita 14 milioni di fiori al giorno e per produrre 1kg di miele devono essere percorsi circa 150.000 chilometri. Il raggio di raccolta di un’ape è di circa 3 km, ma se trova “cibo” più vicino rimane nella zona.

Alla luce di questa conoscenza, il Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP promuove un progetto di tutela della biodiversità e prolificazione delle api donando tre arnie a un’azienda toscana produttrice di finocchietto selvatico (elemento insostituibile per la produzione di Finocchiona IGP).
Il Presidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP, Alessandro Iacomoni: Con questa iniziativa, che ripetiamo per il secondo anno consecutivo, vogliamo dare valore aggiunto al territorio in termini di mantenimento della biodiversità e preservazione dell’ambiente”.

In sintesi, l’azienda 3Bee, produttrice delle “PollyHouse”, fornisce delle arnie che vengono installate nell’azienda dove cresce il finocchietto selvatico. Le arnie ospitano api, “sentinelle dell’ecosistema”, che, naturalmente attratte dal giallo intenso  del fiore del finocchietto, ne raccolgono il polline che l’azienda agricola farà poi analizzare per individuare l’eventuale  presenza di pesticidi e sostanze chimiche presenti sui pollini e nei materiali depositati dalle api nelle casette: grazie alla collaborazione con l’azienda fornitrice sarà quindi possibile verificare lo stato di salute dei terreni delle coltivazioni ed il territorio dove le api voleranno.

Grazie al lavoro delle api, il territorio “monitorato” dalle piccole e instancabili amiche dell’agricoltura, può godere di buona salute, regalando vita a loro e un prodotto – in questo caso il finocchietto selvatico – di qualità assoluta, che si integra e arricchisce la Finocchiona IGP, donandole il suo inconfondibile sapore e il suo gusto intenso.

Piccoli gesti, ma indicativi di una sensibilità che speriamo diventi più contagiosa di uno dei mali che affliggono il Pianeta Terra.

100 SPECIE DI COLTURE COMPONGONO IL 90% DIQUELLE CHE FORNISCONO ALIMENTI ALL’UOMO•  IL 71% DI ESSE SONO IMPOLLINATE DA API•  IL VALORE DEL PROCESSO È DI 22 MILIARDI DI EURO→ SENZA API NON SI HA CIBO E SI HA UN DANNO ECONOMICO
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Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.

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